Decreto Rilancio, i principali provvedimenti per il terzo settore

Decreto Rilancio, i principali provvedimenti per il terzo settore

Locazioni, contributi per la sicurezza e presidi sanitari, liquidità, fondo per il terzo settore, sanificazione degli ambienti di lavoro, erogazione del 5 per mille e sostegno agli enti del Mezzogiorno. Ecco le misure nella bozza nel testo che coinvolgono direttamente il terzo settore 

Ci sono anche alcune misure interamente dedicate al terzo settore nel Decreto Rilancio presentato lo scorso 13 maggio in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte e da parte della squadra di governo. Si tratta di 256 articoli che vanno a coprire moltissimi ambiti di intervento e che coinvolgono il mondo non profit in modo diretto e indiretto.

Tra le menzioni esplicite, ecco alcuni dei provvedimenti che dovrebbero essere approvati. il testo è ancora solo una bozza e non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Contributi per la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari (art. 80). Si estendono anche agli enti del terzo settore le misure di sostegno per l’acquisto di dispositivi di sicurezza, finora previste solo per le imprese.

Credito di imposta sugli affitti (art. 31). È stato disposto per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, affitto e cessione del credito allargato non solo per tutte le aziende ma anche per gli “enti non commerciali compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti”, ma solo per la parte di canone destinato allo svolgimento delle attività istituzionali. Il credito è concesso in misura del 60% della quota mensile sia per canone di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.

Misure temporanee di liquidità (art. 106). Si estendono agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che svolgono attività di interesse generale non in regime di impresa. La garanzia è concessa da SACE S.p.a. (articolo 1, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23).

Incremento del Fondo Terzo Settore (art. 107). Si incrementa di 100 milioni di euro per l’anno 2020 il fondo previsto dall’art. 72 del Codice del terzo settore per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore. 

Credito di imposta per spese di sanificazione degli ambienti di lavoro (art. 130-ter). Anche gli enti del terzo settore potranno accedere al credito previsto per il periodo d’imposta 2020 nella misura del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020 (art. 64 comma 1 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18).

Accelerazione del riparto del 5 per mille per l’esercizio finanziario 2019 (art. 167). Si anticipano al 2020 le procedure di erogazione relativa all’anno scorso. Questo servirà a dare maggiore liquidità agli enti del terzo settore. Saranno pubblicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate gli elenchi degli enti ammessi e di quelli esclusi al beneficio entro il 31 luglio 2020 e l’erogazione del contributo dovrà avvenire entro il successivo 31 ottobre.

Sostegno al terzo settore nelle Regioni del Mezzogiorno (art. 236). Stanziati 120 milioni per l’anno 2020, di cui 20 milioni riservati ad interventi per il contrasto alla povertà educativa per sostenere enti del terzo settore di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Le risorse sono del Fondo per lo sviluppo e la coesione (art. 1, comma 6 della legge del 27 dicembre 2013, n. 147). Come si legge nella bozza, il fondo sarà gestito dall’Agenzia per la Coesione sociale e le risorse saranno concesse in forma di sovvenzione diretta per il finanziamento dei costi ammissibili e a seguito di selezione pubblica nel rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento. Il contributo può essere cumulato con il sostegno proveniente da altre fonti per gli stessi costi ammissibili. Sarà la stessa Agenzia a definire le finalità degli interventi da finanziare, le categorie di enti a cui sono rivolti, i requisiti di accesso al contributo, nonché i costi ammissibili e le percentuali di copertura tramite il contributo.

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