Decreto Rilancio e terzo settore, le novità nel testo ufficiale
Dopo una serie di bozze, nella versione definitiva manca l’allargamento delle misure di sostegno alla liquidità. Confermato l’aumento di 100 milioni di euro al fondo nazionale e il sostegno al Mezzogiorno. Ecco alcuni dei principali provvedimenti
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Rilancio, ora all’esame delle Camere per la conversione in legge entro 60 giorni. Dopo una serie di bozze, il testo nella sua forma definitiva prevede una serie di misure che direttamente o indirettamente coinvolgono gli enti del terzo settore
Rispetto alle ultime bozze circolate, si conferma l’incremento del Fondo del Terzo settore di 100 milioni di euro per l’anno 2020 il fondo previsto dall’art. 72 del Codice del terzo settore per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore (art. 67). Come annunciato, estese agli enti del terzo settore (Ets) le misure di sostegno per la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari (art. 77). Previsto un credito di imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro (art. 125). Saranno più veloci le procedure del riparto del cinque per mille per l’esercizio finanziario 2019 (art. 156) e confermato il sostegno agli Ets del Mezzogiorno con 100 milioni per il 2020 (di cui 20 milioni riservati per interventi di contrasto alla povertà educativa) e 20 milioni per il 2021 (art. 246). Saltano, invece, le misure a sostegno della liquidità degli enti non commerciali che svolgono attività di interesse generale non in regime di impresa. Previsto un aumento di 20 milioni di euro per il Fondo del Servizio civile (art. 15).
Le mascherine chirurgiche, inoltre, sono considerate dispositivi di protezione individuale non solo per i lavoratori ma anche per i volontari, sanitari e non (art. 66).
Tra le altre misure che interessano – anche se indirettamente – gli enti del terzo settore, c’è la soppressione del versamento del saldo 2019 e dell’acconto 2020 dell’Irap (art. 24), il contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di reddito d’impresa e di partita iva compresi enti non commerciali, Ets e enti religiosi civilmente riconosciuti in relazione allo svolgimento di attività commerciali (art. 25), le agevolazioni sugli affitti con un credito di imposta del 60% anche per enti non commerciali compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti (art. 28), finanziamenti a fondo perduto per le start up innovative di 200 milioni di euro del fondo garanzia per le piccole e medie imprese (art. 38), sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi 8art. 126)
Tante anche le novità sul tema lavoro, tra cui il prolungamento della cassa integrazione in deroga anche per i lavoratori degli enti del terzo settore (art. 70), l’estensione dei congedi per i dipendenti anche nei casi di figli fino a 16 anni (art. 72), del bonus baby sitting, dei permessi retribuiti (art. 73), indennità per lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica e per i lavoratori domestici (art. 84).
Presto una serie di approfondimenti specifici sui provvedimenti che più interessano il terzo settore.