CATANZARO
Pazienti psichiatrici Il trasferimento indigna le associazioni
Il trasferimento del servizio psichiatrico continua a far discutere e protestare utenti, genitori e care giver, psichiatri, medici, volontari, presidenti di associazioni di salute mentale e di dipendenze del territorio, del coordinamento regionale delle associazioni di salute mentale (Casm), del Centro calabrese di solidarietà e della Consulta della salute mentale del dipartimento salute mentale e dipendenze (Dsmd) di Catanzaro.
«Siamo sconcertati – affermano – di quanto si sta realizzando alle nostre spalle: nello sfascio generale del nostro servizio sanitario, in piena emergenza coronavirus e nel momento in cui aumentano le richieste di aiuto da parte dei pazienti psichiatrici e dei cittadini sofferenti, l’Azienda sanitaria provinciale smantella e trasferisce il servizio psichiatrico Diagnosi e cura dall’ospedale “Pugliese-Ciaccio” a Lamezia Terme o chissà dove. Tutto questo – sottolineano – un sabato mattina e in tutta fretta,in seguito ad un intervento del Nas che rilevava le condizioni critiche in cui erano costretti a vivere da tre mesi i pochissimi pazienti cui era stato concesso di curarsi; gli ammalati, tre mesi fa, – ricordano le associazioni – erano già stati trasferiti a causa dell’emergenza Covid, dalla sezione di degenza alla zona degli ambulatori medici dopo il sequestro repentino del reparto». Lamentano, dunque, il fatto che non ci sia stato un «confronto preventivo con la Consulta del dipartimento di salute mentale».
Ma la situazione non è comunque passata inosservata, anche se di fatto il loro appello per un confronto con le istituzioni sanitarie lanciato nei giorni scorsi, anche da queste colonne, è caduto nel vuoto. «È così che meritano di essere trattati i pazienti psichiatrici e le loro famiglie? – si chiedono – Sono forse pazienti di serie B, che possono essere scaricati come pacchi inutili e ingombranti? Rammentiamo a tutti che si ha a che fare con persone che soffrono, con famiglie devastate e con situazioni ad alto impatto sociale». Ecco perché chiedono «ancora una volta, di ripensare a questa decisione e di essere ascoltati al più presto, affinché si possa trovare insieme una soluzione percorribile, immediata e dignitosa, in grado di tutelare pienamente la dignità e la salute delle persone che necessitano di cure urgenti reperendo per il servizio psichiatrico diagnosi e cura, tutti i posti letto previsti per legge ed esclusivamente all’interno dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”». Associazioni e famiglie si dicono contrarie a «soluzioni transitorie che potrebbero tristemente rivelarsi definitive dopo l’emergenza Covid».
Chiesto un incontroall’Asp per la revocadello spostamento