L’Aned sollecita l’attivazione delle Usca
Il Comitato direttivo regionale Aned, riunitosi nei giorni scorsi presso Benny Hotel di Catanzaro, ha dibattuto tra gli altri i problemi connessi alla pandemia Covid-19 che hanno colpito i pazienti dializzati e trapiantati calabresi.
Il Comitato ritiene opportuno sollecitare con lettera la presidente della Regione Jole Santelli per affrontare a modo la prevista autunnale seconda ondata della pandemia, segnalata abbondantemente dagli esperti e come sta avvenendo in nazioni come Cina. Allo scopo, bisogna avviare per primo la costituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) per fronteggiare e fermare il più possibile sul territorio eventuale rischi pandemici, costruire i percorsi protetti a norma per evitare diffusione contagi, dotarsi a tempo ed in modo sufficiente dei dispositivi individuali di protezione (Dpi) oltre che per gli operatori anche per i pazienti, disporre di turni e di centri dialisi dedicati al Covid-19 e quant’altro risulta utile per prevenire contagi. Aned è preoccupa molto per la difficoltà di gestione dei centri dialisi in strutture vetuste costruite per esigenze ormai sopravanzate, tra tutti i centri negli hub calabresi di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Particolarmente sentita è l’esigenza di avere dentro l’ospedale di Polistena – dotato di reparto di Anestesia e rianimazione – un nuovo centro dialisi per la migliore gestione di 100 pazienti della Piana di Gioia Tauro, alcuni dei quali per comorbilità, gravi e complesse, e quindi da mettere in sicurezza non solamente per Covid-19. Veramente abnorme è la inadeguatezza del centro dialisi di Palmi. Qui bisogna porre fine al totale abbandono strutturale denunciato da anni da Aned e lasciato nell’abbandono piu assoluto, da chiedere immediatamente il più opportuno intervento di controllo sanitario.