CATANZARO – Una sanità a misura di ammalato Le associazioni scendono in campo

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Una sanità a misura di ammalato Le associazioni scendono in campo

Il confronto che le associazioni degli ammalati hanno ricercato con i vertici dell’Asp e dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” alla fine c’è stato. «Ma non ha fruttato molto» si legge in una nota delle associazioni.

Pur registrando piena disponibilità a semplificare l’accesso ai servizi ospedalieri agli ammalati, a partire dal pagamento del ticket online dal sito istituzionale del “ Pugliese-Ciaccio”(in fase sperimentale) fino alle prenotazioni delle visite di controllo, per ora rimandate a settembre, anche nei mesi estivi, nessuno ha fatto promesse. Anzi, la situazione che si è presentata ad Enzo Nania e Luana Maurotti, della Favo e di Acmo, e di “Calma”, e in rappresentanza di tutte le associazioni che gravitano in ambito ospedaliero, e a Guglielmo Merazzi, vicepresidente del Csv di Catanzaro, che ha accolto il grido di aiuto di ammalati e volontari, è complicata. Sia Maurizio Rocca, direttore del distretto sociosanitario di Catanzaro, che Nicola Pelle, direttore sanitario del “Pugliese-Ciaccio”, hanno dato conferma delle difficoltà operative in cui si trovano a intervenire, e che anche lo stato di emergenza Covid ha accentuato.

Il piano regionale consente di operare con le risorse umane di cui si dispone, e non prevede nuove assunzioni che consentano di coprire le richieste di luglio e agosto, che da anni vengono ormai spostate a settembre per mancanza di personale: così il diritto del personale medico e infermieristico alle ferie si incrocia con quello dei pazienti che attendono una visita da mesi, in considerazione del blocco determinato dal Covid. E molte di queste visite sospese riguardano ammalati oncologici e cronici (300mila i cronici in Calabria, e duemila di questi soffrono di malattie autoimmuni), per i quali rimandare può pregiudicare l’andamento della malattia. Nel mirino delle associazioni la visione «“ospedalocentrica” che fa acqua da tutte le parti, come dimostra l’eccessiva concentrazione di servizi al “Pugliese”, che non tiene conto degli spazi previsti, e che non riesce nemmeno ad impedire che le persone si ritrovino a fare file assurde, sotto il sole, e senza poter evitare “assembramenti”, anche solo per un prelievo». Una risposta importante potrebbe arrivare dall’integrazione ospedaliera «ma la questione è ad un punto morto». Al momento, dunque, le associazioni scelgono «di “osare” a chiedere quello che è un diritto, ovvero di essere visitati in un ospedale della propria città anche a ferragosto». Nei prossimi giorni incontreranno anche il commissario Saverio Cotticelli.

«Chiediamo servizi più accessibili e visiteanche a luglio e agosto»

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