Imprese sociali, il bilancio sociale si fa anche per gli enti nati nel 2021
La precisazione in una nota del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali in cui si sottolinea che l’obbligo vale anche per porzioni di anno, così come per il bilancio di esercizio e che può essere un’opportunità per offrire chiavi di lettura corrette ai documenti di natura economico-finanziaria
Anche le imprese sociali nate, ad esempio, nell’aprile 2021 dovranno redigere il bilancio sociale (a questo link la scheda di approfondimento) in riferimento a quest’anno da depositare al registro delle imprese entro il 30 giugno del 2022. Questo vale a prescindere della forma giuridica dell’impresa sociale stessa, e quindi che sia o meno cooperativa sociale. La precisazione arriva dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali nella nota 5176 del 16 aprile 2021 in cui si ribadisce che l’obbligo di redazione del bilancio sociale scatta per effetto della qualificazione stessa di impresa sociale, così come per gli altri vincoli previsti dal dlgs 112/2017.
Il ministero precisa, inoltre, che il bilancio sociale non influisce sulle modalità con cui si procede alle scritture contabili, in quanto comporta l’elaborazione e l’integrazione di informazioni aggiuntive rispetto a quelle contenute nel bilancio di esercizio, di natura più prettamente economico-finanziaria.
Le imprese sociali sono tenute a redigere il bilancio di esercizio anche per frazioni d’anno. Esiste, però, una deroga a questo principio secondo cui nel caso in cui la redazione del bilancio non abbia un significativo valore informativo, è possibile valutare un primo esercizio sociale più lungo rispetto a quello annuale, fino a un massimo di un trimestre in più.
Lo stesso principio vale anche per il bilancio sociale. In questo modo, anche se è esclusa la retroattività del bilancio sociale rispetto al periodo precedente all’acquisizione della qualifica, viene garantita la “rendicontabilità” anche nelle frazioni di tempo in cui l’ente è obbligato al rispetto di determinati parametri.
Tale principio, seppur riferito nella nota alle imprese sociali (indipendentemente dalla forma giuridica con cui sono costituite), sembra possa valere anche per gli altri enti del Terzo settore che si iscriveranno nel corso del 2021 al registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), nel momento in cui esso sarà operativo (la data di operatività sembra potersi collocare tra fine giugno e inizio luglio).
Il bilancio sociale quale documento migliorativo della rendicontabilità dell’ente
La nota è un’occasione per il Ministero di ribadire l’importanza del bilancio sociale e l’opportunità di redigerlo per migliorare la rendicontazione dell’ente. Nel caso in questione, in cui vi è un disallineamento tra il bilancio di esercizio e quello sociale, quest’ultimo può offrire delle chiavi di lettura adeguate per interpretare in modo corretto i valori esposti nel bilancio di esercizio e riferiti all’intero anno, oltre che per evidenziare i problemi di confrontabilità con le annualità successive o con enti corrispondenti.
Non a caso, infatti, le linee guida sulla redazione del bilancio sociale sottolineano come esso non vada visto esclusivamente “nella sua dimensione finale di atto, ma anche in una dimensione dinamica come processo di crescita della capacità dell’ente di rendicontare le proprie attività da un punto di vista sociale attraverso il coinvolgimento di diversi attori e interlocutori”.