Casm: proficua la sesta sessione formativa online con volontari e istituzioni
Oltremodo proficua la sesta sessione formativa svolta via web lo scorso 5 maggio e rivolta ai presidenti delle associazioni del CASM. Un confronto inserito nel programma formativo già definito per il primo semestre di quest’anno, data l’urgenza di conoscere e comprendere le scelte strutturali e funzionali di quanti sono stati chiamati ad attivare il percorso di miglioramento del sistema sanitario calabrese ed in particolare di quello dei distretti sanitari di Catanzaro, Lamezia e Soverato.
LA CONFIGURAZIONE DELL’OFFERTA SANITARIA TERRITORIALE E DEI PRESIDI OSPEDALIERI NELL’ATTO AZIENDALE 2021 DELL’ASP DI CATANZARO è stato il tema curato dal dott. Carmine dell’Isola, medico psichiatra molto apprezzato per il suo lungo impegno e la sua indiscussa competenza in ruoli chiave nella dirigenza dell’ASP di Catanzaro.
Un dibattito reso ancora più vivace e costruttivo grazie anche alla qualificata presenza di esponenti fortemente impegnati nella promozione del diritto alla salute che hanno accolto l’invito a partecipare all’incontro tra i quali il Dott. Rubens Curia, a tutti noto per il suo rinnovato impegno in campo sanitario e portavoce di Comunità competente, Stefano Morena, Direttore del CSV Calabria Centro (CZ-KR-VV), Angela Muraca di Progetto Sud, Giovanni Cirillo, referente provinciale dell’Agenzia nazionale lavoro disabilità (ANDEL), Maria Rita Notaro, consigliere regionale dell’ordine degli Psicologici, Luana Maurotti presidente dell’associazione CAL.M.A (Calabria Malati Autoimmuni), Vincenzo Nania, Vincenzo Nania, Delegato regionale- ACMO (Associazione Calabrese Malati Oncologici) e di Annamaria Mungo, avvocato, impegnata nel mondo del volontariato.
Dopo aver presentato brevemente l’evoluzione normativa che ha caratterizzato il processo di riforma sanitaria, a partire dalla L. 833/1978, il Dr. Dell’Isola si è soffermato sui punti chiave del riordino del Servizio Sanitario Nazionale con cui si è avviato il processo di aziendalizzazione della sanità (D.Lgs. n. 502/1992; D.Lgs. n. 229/1999; L. 189/2012), focalizzando l’attenzione sulla ripartizione delle competenze istituzionali in materia sanitaria e sull’organizzazione e funzionamento del Servizio Sanitario pubblico che vengono sanciti da ciascuna organizzazione sanitaria (locale o ospedaliera) attraverso l’adozione dell’Atto aziendale.
Un atto, quest’ultimo, di diritto privato con cui l’Azienda disegna la propria struttura organizzativa (distrettuale e dipartimentale) e le sue articolazioni di governo nonché i suoi rapporti con gli Enti locali, la Regione e le rappresentanze dei cittadini, entro i vincoli di legge e regolamenti nazionali e regionali e delle risorse finanziare ed economiche destinate al suo funzionamento.
I numerosi interventi che si sono susseguiti hanno evidenziato diverse criticità che l’atto aziendale da poco approvato dall’ASP di Catanzaro presenta in ordine sia all’assetto strutturale che ad alcuni temi cruciali tra i quali:
- La mancanza di concertazione con i Comuni e gli ETS nella fase di identificazione dei bisogni e di definizione degli obiettivi (fase di co-programmazione) e nella fase di condivisione delle scelte strutturali dell’impianto organizzativo e funzionale.
- Alcune rilevanti discordanze tra il dettato normativo e la sua applicazione pratica.
- L’assenza di un evidente sistema di integrazione socio-sanitaria da attuarsi mediante percorsi assistenziali integrati che attengono prevalentemente alle aree materno-infantile, anziani, handicap, patologie psichiatriche e dipendenze da sostanze e dipendenze comportamentali e, ancora, inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative.
Criticità che, come ha avuto modo di affermare il Dr. Rubens Curia, gravano anche sull’atto aziendale dell’ASP di Cosenza, accanto ad ulteriori elementi problematici che sono ampiamente emersi dalla discussione avviata in quel territorio con i rappresentanti di una folta schiera di soggetti interessati.
A tutti i partecipanti la presidente, Rosaria Brancati, ha manifestato la gratitudine del CASM non solo per la loro presenza ma anche per le azioni già attivate e finalizzate alla costruzione di una solida coscienza civica nonché al superamento degli ostacoli che ancora oggi non consentono il pieno coinvolgimento della comunità nei percorsi di programmazione sanitaria e di infrastrutturazione sociale.
A conclusione della serata, emergono con forza la necessità e l’urgenza di acquisire una maggiore consapevolezza della grave crisi che investe il sistema sanitario attraverso una puntuale conoscenza dell’organizzazione delle aziende sanitarie regionali, allo scopo di poter incidere positivamente nei percorsi di approvazione di una strategia di governo, certamente complessa e difficile, ma che con il contributo e la partecipazione di tutti può ancora trovare ampi margini di miglioramento.
Rosaria Brancati
Presidente CASM