Un salto culturale per l'abbattimento delle barriere architettoniche

convegnocontro 2015

L’Italia non ha bisogno di più leggi a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Ne ha già tante. Necessita però di un’attenzione più alta da parte delle istituzioni competenti nella loro applicazione. E, non da ultimo, di una maggiore educazione dei cittadini, sempre meno rispettosi nei riguardi delle parti comuni. Il convegno organizzato dall’associazione “Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore”, in collaborazione con il Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, voleva lanciare giovedì sera all’Umberto I un messaggio alle istituzioni, le quali, pur presenti (oltre al prefetto Luisa Latella, sono intervenuti gli assessori Gabriella Celestino e Daniela Carrozza), sono andate via prima dei numerosi contributi che le associazioni invitate da Giancarlo Rossi, presidente del TDDM e promotore dell’iniziativa in memoria del figlio, il compianto Maurizio, hanno dato alla causa.

Ognuno dei rappresentanti delle associazioni invitate – Luciana Loprete dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, Antonio Sacco dell’Associazione Integrazione Disabili, Enrico Pullano di “Vita Preziosa”, Licia Aquino (con il supporto di una giovane mamma, Lucia Pintimalli) di “Acquamarina” e Francesca Migliarese dell’Ada – vivendo per aspetti diversi il problema, sapeva bene, infatti, di cosa parlare. Ma è nell’ascolto che a volte si è deficitari: l’incontro-scontro con la barriera architettonica (che può prendere la forma di un gradino un po’ più alto, di un marciapiedi senza rampe di accesso, di cassonetti, ingombranti gettati qua e là, cabine del telefono e lampioni) non riguarda solo le persone in carrozzella, le mamme che spingono il passeggino, gli anziani con problemi di equilibrio e, naturalmente, i non vedenti. Capita un po’ a tutti, infatti, in una città poco pianeggiante ma soprattutto con poco senso civico come Catanzaro, di dover fare pericolose “gimcane” per evitare di sbattere la testa addosso ad un lampione o di pestare gli escrementi dei cani.

Ed il video di apertura dell’incontro – moderato da Mario Cortese, presidente del CSV di Catanzaro – ha riassunto bene il percorso che una persona in carrozzella, sotto lo sguardo indifferente ed a volte addirittura infastidito dei passanti, si ritrova a dover affrontare, partendo da via Nasi in direzione di via Milelli. Ma Giancarlo Rossi, che ha realizzato il video, ha spiegato bene che le immagini riprodotte – capaci di far vergognare chiunque – sono in realtà un atto di amore per la città ed i suoi abitanti, poco inclini al rispetto delle cose ed alla denuncia di quello che non va.

C’è stata poi la proposta, avanzata da Franco Greco in rappresentanza dell’Unitalsi, di redigere un documento comune da presentare all’ufficio comunale a cui spetta la redazione e l’attuazione del piano di eliminazione delle barriere architettoniche: alla proposta – che ha incontrato il favore degli intervenuti nonché di Paolo Silvano, presidente dell’Associazione Genitori Difesa Disabili, e di Stefano Tolomeo dell’Associazione Integrazione Disabili – si è poi aggiunto il prezioso contributo di Eros Corapi, segretario dell’Ordine degli Architetti, di confrontarsi con soluzioni che travalichino gli aspetti di legge, e che vadano nella direzione del salto culturale, a partire dalle scuole, che negli anni, nonostante le varie disposizioni normative, non c’è mai stato.

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