Benefici medici, benefici emotivi, benefici cognitivi, benefici terapeutici: una vera e propria contaminazione di salute quella vissuta dai pazienti del Centro Diurno del Centro Clinico San Vitaliano che sono stati protagonisti di un setting terapeutico molto particolare vissuto a diretto contatto con la natura all’interno del Parco della Biodiversità chiamata:” la Giornata del Corpo e dello Spirito”. Grazie alla Provincia di Catanzaro ed alla responsabile Alberto del Parco ed alla fattiva collaborazione del geometra Sergio Calabria del servizio di gestione tecnica del parco, i pazienti hanno usufruito di un’attività terapeutica di globale valore curativo che, in vista della prossima stagione estiva, si andrà ad aggiungere alle numerose attività riabilitative già presenti all’interno del centro diurno.
Accompagnati dallo staff del Centro Clinico, formato da fisioterapisti, medici, infermieri, educatori, logopedisti, terapeuti occupazionali ed oss, i pazienti hanno potuto realizzare attività terapeute corporee direttamente sul prato antistante la pizzeria, i cui gestori hanno gentilmente concesso tutta l’attrezzatura elettrica e strumentale necessaria per dare ai pazienti il maggior conforto possibile. Un gruppo molto particolare formato da persone di età compresa di 20 ai 70 anni con patologie come Sla, Parkinson, sclerosi multipla, parkinsonismo, gravi degenerazioni psicofisiche, che hanno potuto sentire sulla propria pelle come la riabilitazione può avvenire anche attraverso gli stimoli che la natura riesce a dare attraverso una sorta di contaminazione psicofisica di benessere assoluto e rigenerativo che riesce a rompere gli schemi di quella monotonia che pervade in maniera angustiosa la vita di queste persone. Gli specifici laboratori messi in piedi dall’equipe del Centro Diurno, sono serviti a stimolare quell’energia vitale che è insita ed espressa in ogni corporeità umana anche in quella più sofferente e che scaturisce attraverso ritmi-vocali, ritmi-gestuali ritmi-sonori, nonostante il loro rallentamento cognitivo e corporeo che la malattia produce.
“Attraverso uscite settimanali che prevedono il fare terapia a diretto contatto con la natura – ha detto lo pneumologo del Centro Clinico san Vitaliano Rosario le Piane – vogliamo offrire ai nostri pazienti, ma anche alle loro famiglie, un valore aggiunto a quelle che sono i trattamenti terapeutici già presenti all’interno del Centro Diurno. Fare terapia su di un prato, toccare l’erba, respirare aria pulita a pieni polmoni, farsi toccare dal sole, significa aiutare il nostro corpo e la nostra mente ad affrontare la malattia con uno spirito diverso. Anche osservare dipinti di paesaggi naturali o ascoltare dei suoni registrati può avere effetti positivi sul recupero della salute”. Terapie espressivo corporee ed ecoterapia insieme per rinfrancare il corpo, la mente e lo spirito “Questa fusione di terapie espressive – afferma il fisioterapista Stefano Fasano – rappresenta un momento terapeutico valido e completo perché sviluppa abilità motorie di cui i pazienti affetti da queste patologie neurologiche necessitano in quanto deficitarie come la coordinazione, il controllo del tronco, le abilità visuo-spaziali e l’equilibrio, investendo anche sulla sfera emozionale dei pazienti e integrando perfettamente i due mondi”.
Ogni trauma, fisico e psichico, ogni malattia neurodegenerativa e neuromuscolare, riduce nel paziente la capacità di contatto con la realtà e struttura un ritiro, in se stessi, anche a livello corporeo. Questa chiusura, che corrisponde nel paziente ad una perdita di radicamento a terra, produce una ridotta capacità di stare nella realtà e un aumento di identificazione con i propri pensieri che spesso non sono positivi. “Il radicamento nella terra avviene attraverso i nostri piedi e dare ai pazienti la possibilità di sentirsi forti e ben radicati a terra è una sensazione che non può avvenire all’interno di uno spazio chiuso – afferma Elena Sodano terapeuta espressivo corporea – Per percepire la terra, gambe e piedi devono attivare un movimento spontaneo e involontario come la vibrazione e quando gambe e piedi sono pienamente vitali, i pazienti possono sentire una sorta di corrente che li percorre, li scalda e li fa vibrare. Solo così persone anche con gravi malattie possono sentire di essere in contatto con il proprio corpo, con i propri bisogni e le proprie emozioni, quindi con quella realtà circostante che spesso la malattia allontana.