Con l'esperienza del "Sunrise" Città Solidale accoglie le diverse richieste d'aiuto

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“Rivolgo un saluto a tutti i rappresentanti delle Istituzioni presenti e auguro un buon lavoro a questa numerosa assemblea, lasciando subito la parola ai relatori che sono i veri esperti e professionisti dell’azione educativa. Io sono solo un prete che ascolta quotidianamente le sofferenze e i sempre più acuti bisogni che vengono dal territorio. Per questi motivi, sin dal 1993, mi sono attivato, insieme ai miei collaboratori, per dare delle risposte e non lasciare inascoltati, non raccolti, i diversi gridi di dolore che vengono da più parti. Le sofferenze, i bisogni sono davvero tanti e tante le forme di povertà. Tra queste, negli ultimi anni, Città Solidale ha voluto cogliere anche la sfida che viene dai minori segnati da disturbi psichici e del comportamento. E’ l’esperienza della Comunità Educativa denominata “Sunrise” di Catanzaro, un servizio necessario in Calabria e, per questo, sostenuto dal Settore Politiche Sociali della Regione.

Perché il nostro lavoro si efficace ed incisivo, abbiamo però bisogno di una rete stabile di relazioni tra i vari attori istituzionali, ed è anche questo il senso del convegno di oggi”. Con questo accorato intervento padre Piero Puglisi, presidente della Fondazione Città Solidale, ha voluto sottolineare, durante il convegno dal titolo “La Sinergia che fa la Differenza nel Trattamento dei Disturbi Psichici e Comportamentali. L’esperienza del Sunrise”, che si è tenuto presso il MUSMI di Catanzaro, la sempre crescente richiesta di aiuto che il territorio catanzarese pone di fronte ai vari attori sociali.

Un momento di alta riflessione e di formazione che ha visto succedersi una serie di interventi che hanno messo in evidenza quanto e come possa essere difficile il ruolo dell’operatore che si cimenta nel sociale.

Un seminario, introdotto da monsignore Giuseppe Silvestre, docente di teologia all’Istituto Teologico Calabro “S. Pio X” e cultore di diritto canonico, diritto ecclesiastico e diritto delle religioni presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, che ha portato anche i saluti dell’Arcivescovo Bertolone, e gli interventi di Paolo Sesti, notissimo psichiatra e neuropsichiatra infantile, che si è soffermato sulla paura delle diversità e sulla crescente sensazione di solitudine, auspicando più interventi multidisciplinari. Una solitudine che molte volte rimane inascoltata, fino ad arrivare ad una situazione di dolore e sofferenza, così come sottolineato anche da Tiziana Iaquinta, pedagogista e docente presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro, che ha posto il serio problema della mancanza, nella società odierna, di quella figura di riferimento all’interno della famiglia che possa aiutare i figli a crescere e a rapportarsi nel modo migliore con le situazioni di dolore che la durante la vita possono accadere. Ed è proprio in queste situazioni di dolore e di disagio che risulta essenziale il lavoro dell’operatore sociale all’interno di comunità come quelle del “Sunrise”, che si pongono come obiettivo primario quello di sostenere il minore attraverso un progetto educativo.

Un aspetto, questo, messo in evidenza da Antonella Bongarzone, coordinatrice del “Sunrise”: ‹‹Credo che l’appuntamento di oggi risulti fondamentale soprattutto perché dobbiamo capire che solo attraverso un lavoro di sinergia, noi possiamo dare delle risposte concrete. Dei riscontri che, innanzitutto, devono innescare meccanismi che mirino a diminuire, da un lato, i tempi di permanenza dell’ospite nelle comunità e, dall’altro, a dare un supporto corretto al minore››.
Dello stesso avviso Loredana Calascibetta, psicologa e responsabile Servizio Minori e Politiche della famiglia, ufficio adozioni e affido minori presso il Comune di Catanzaro, che ha messo in luce l’importanza degli affidi sociali, laddove si riscontra un’incapacità da parte delle figure genitoriali nella gestione dei figli. Un tavolo di lavoro che ha visto anche la presenza di Emma Scopelliti, psicologa e giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, di Teresa Angela Saccà, dirigente psicologo del Consultorio familiare di Catanzaro Lido, di Lucrezia Scordamaglia dell’Usm della Giustizia minorile della Calabria e della Basilicata e di Amalia Talarico, per l’Ordine degli Assistenti sociali.

A chiudere la giornata l’intervento di Enzo Caserta, dirigente della Regione Calabria (Politiche Sociali) che, soffermandosi sul fatto che il sistema sociale non funziona alla perfezione, ha evidenziato che: ‹‹il sociale non è politica, né tanto meno una cosa privata delle Regioni, Province o Comuni, il sociale è della gente. Bisogna mettere al centro di tutto l’attenzione per la persona. Bisogna lavorare su tre fronti, la questione delle rette che devono essere adeguate, la cessione ai comuni capofila delle competenze e la rilevazione puntuale e precisa di tutti i bisogni del territorio››.

Un convegno importante, quello promosso dalla Fondazione Città Solidale Onlus, che ha visto la presenza massiccia di operatori del settore e funzionari qualificati che, per un giorno, si sono potuti confrontare sul difficile compito di gestire le emergenze che il Capoluogo di Regione attualmente presenta.

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