Fare volontariato per Expo? Un'esperienza da consigliare

barbara matragrano

Tra i volontari operativi nelle prime settimane all’Expo c’era anche la catanzarese Barbara Matragrano.

La ventinovenne Barbara, laureata in Giurisprudenza, ha svolto il suo primo colloquio – assieme ad altri cinquanta aspiranti volontari di tutta la provincia – presso il Centro Servizi al Volontariato di Catanzaro, in virtù dell’accordo siglato per il reclutamento e la formazione dei volontari tra il Coordinamento nazionale dei CSV (CSVnet) ed “Expo S.p.A”. E dopo aver avuto la conferma a partire da “CSVnet”, Barbara è “volata” a Milano per due settimane a maggio allo scopo di prestare il suo servizio da volontaria, all’interno dell’esposizione universale avente come tema la nutrizione per la salvaguardia del pianeta. Barbara è stata tra le prime ad aver visitato i padiglioni e ad aver percorso tante volte le due strade principali della cittadella dell’Expo – il “Cardo” ed il “Decumano” – per fornire indicazioni e distribuire mappe ai circa 200mila turisti giornalieri. Ed è stata anche tra le prime a Palazzo Italia ad accogliere il gruppo di visitatori più numeroso, intento a fare ore di fila pur di ammirare i tre piani di cui il padiglione ospite si compone, ed in cui è possibile apporre la propria firma alla “Carta di Milano”, che intende riassumere le proposte di sostenibilità ambientale e contro lo spreco alimentare che verranno fuori nei sei mesi di esposizione.

E’ soprattutto nella “Sala degli Specchi” – compresa tra quella dedicata alle tante distruzioni che il dissesto idrogeologico ha provocato in tutta Italia, e quella delle invenzioni in tema di sostenibilità ambientale delle migliori aziende “made in Italy” – che i turisti vogliono andare, consci del fatto che proprio in quella brillante sala sia contenuto il meglio delle venti regioni italiane (a rappresentare la Calabria la “Cattolica” di Stilo) in un avveniristico sistema a specchi. Proprio a Palazzo Italia Barbara ha vissuto la sua esperienza più significativa, perché si è ritrovata anche a fare da guida ed a rispondere alle varie domande dei visitatori, dopo essere stata affiancata nei primi giorni dal leader del suo gruppo. Ed al capogruppo era tenuta a riportare le impressioni della giornata a fine turno: “E’ un’esperienza da consigliare assolutamente – ha rivelato Barbara all’ufficio stampa del CSV di Catanzaro – Mi sono sentita utile agli altri e parte integrante di qualcosa, e non solo perché avevo la divisa, la borsa ed il cappellino in dotazione. Non capita tutti i giorni, del resto, di ritrovarsi il mondo intero concentrato in un unico posto: quand’ero fuori turno ho avuto anche l’opportunità di catapultarmi in mondi diversi a seconda dell’ingresso dei padiglioni che sceglievo di visitare. E’ come se per due settimane avessi vissuto in una bolla protetta, che poi è scoppiata al ritorno nel mondo reale”.

I ricordi più belli di Barbara, oltre che a Palazzo Italia, sono legati al padiglione dell’Austria, del Giappone, della Cina e della Malesia, ma anche del Qatar e degli Emirati Arabi (la prossima esposizione, infatti, si terrà a Dubai): ma è soprattutto il ricordo della tantissima gente incontrata, tra la quale si camuffavano i personaggi più o meno famosi (ha avuto modo di vedere da vicino gli attori Michele Placido ed Orso Maria Guerrini), e la condivisione dell’esperienza con volontari di tutta Italia, che la accompagnerà per la vita. Nonostante le levatacce per prendere il tram (la cittadella dell’Expo è alquanto distante dal centro di Milano), i piedi gonfi per le ore trascorse in piedi ed il caldo opprimente: “Non mi sono mai sentita sfruttata, al contrario, sono stata rispettata per la scelta che ho fatto – ha continuato Barbara – So benissimo che quello che ho vissuto in quei giorni a maggio non ricapiterà più, e non solo perché ho avuto i rimborsi spese del tram, un buono pasto al giorno ed il tablet alla fine. Ma perché me ne sono tornata più carica, e desiderosa di continuare a fare del bene agli altri”. Alla domanda, poi, di cosa sia necessario portarsi dietro per svolgere al meglio quanto è richiesto ai volontari, Barbara non ha avuto esitazione: “La pazienza. E’ la virtù fondamentale per rendere un buon servizio in un contesto del genere, anche perché ti ritrovi a dover ascoltare le richieste più assurde, specie dopo che la gente sta in fila da ore. L’Expo è l’occasione buona per scoprire quanta ne possiedi”.

 

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