Si è chiusa anche quest’anno l’attività della Penny Wirton di Catanzaro. La scuola d’italiano per stranieri, ideata dallo scrittore Eraldo Affinati e dalla moglie Anna Luce Lenzi che ormai conta numerosi presidi in Calabria, ha chiuso i battenti dopo un anno intenso e laborioso. Dopo l’inizio incerto, dovuto all’assenza di strutture disposte ad ospitare la scuola, la Penny Wirton ha potuto proseguire il suo percorso grazie all’intervento provvidenziale del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro che si è offerto di ospitare le attività nei propri locali di via Fontana Vecchia.
Assenza di registri, nessuna iscrizione, totale mancanza di burocrazia: tutto questo è la Penny Wirton, l’antitesi della scuola italiana. Al centro vi è un cortocircuito di relazioni, di sorrisi, strette di mano, di persone che si incontrano e si raccontano. L’italiano, il cui insegnamento è facilitato dal rapporto uno a uno tra volontario e allievo, spesso più che il fine diventa un pretesto, uno strumento per intessere relazioni, condividere esperienze in maniera semplice e diretta al di là di quella integrazione invocata da molti e praticata da pochi.
La scuola, frequentata in maggioranza da donne di nazionalità marocchina, si è potuta svolgere ogni sabato pomeriggio, da ottobre a giugno, grazie all’impegno volontario di un gruppo di ragazzi: Gino, Francesca, Federica e Salvatore hanno cercato di coniugare l’insegnamento della lingua a momenti ludico-ricreativi, anche se spesso, come amano ripetere, «i veri allievi della Penny Wirton sono loro» per le storie e le esperienze di vita che hanno avuto modo di conoscere. Storie di viaggi, di donne, badanti maltrattate, pronte al sacrificio pur di non far mancare nulla ai propri figli. Un anno si è concluso, ma alla Penny si lavora già per incrementare il servizio e l’utenza. Tutto dipenderà dalla sensibilità e collaborazione delle istituzioni locali, e dalla loro disponibilità a concedere locali adatti all’iniziativa.