L'Avis regionale a difesa dei talassemici

avis regione calabria

Il 25 agosto scorso si sono riuniti a Cosenza i rappresentanti di AVIS, dell’associazione del bambino microcitemico ed un gruppo di pazienti talassemici di Cosenza.
L’incontro è scaturito dalla segnalazione di una paziente talassemica che denunciava la carenza di sangue, i conseguenti ritardi nelle trasfusioni e addirittura trasfusioni insufficienti per la patologia e la struttura fisica dei pazienti.

Avis Regionale ha dato immediatamente seguito alla segnalazione, procedendo così ad un celere riscontro: è noto che il periodo estivo sia caratterizzato dall’emergenza sangue, ma l’AVIS si è assunta l’impegno di continuare a garantire, attraverso una campagna promozionale e l’integrazione della programmazione di raccolte con raccolte straordinarie, un’adeguata risposta al fabbisogno regionale di sangue. La situazione creatasi nel territorio cosentino però non è solo frutto della naturale criticità della stagione estiva, ma è frutto anche di una scarsa collaborazione tra il Servizio Trasfusionale e le strutture associative presenti sul territorio. Il Servizio, infatti, si è spesso rivelato carente, sia dal punto di vista strutturale che di forza lavoro, non fornendo un adeguato sostegno alle sedi Avis del territorio che si sono viste costrette a posticipare le raccolte sangue.

Il positivo confronto che ha caratterizzato l’incontro ha permesso di fissare alcuni punti, rispetto ai quali l’Avis si impegnerà a livello regionale, partendo da un’azione di qualificazione del personale sanitario addetto alle raccolte sangue ed emocomponenti, così da poter completare l’intervento strutturale già portato avanti e giunto a compimento delle sedi Avis; da una programmazione regionale delle raccolte dedicate ai pazienti talassemici, così da poter garantire trasfusioni periodiche e costanti e tutelare il loro diritto alla salute, e dalla proposizione di un metodo per la programmazione delle donazioni, così da uniformare il trattamento dei pazienti talassemici su tutto il territorio regionale.

Senza trascurare di avviare una collaborazione delle associazioni del settore, attraverso il supporto nelle battaglie a difesa dei talassemici; il monitoraggio, nel rispetto di ruoli e di competenze, del fabbisogno dei Servizi Trasfusionali; la creazione di un’unità di raccolta associativa nel territorio dell’alto Jonio cosentino, così da poter intervenire in modo capillare su tutto il territorio, e la vigilanza dei comitati aziendali del buon uso del sangue, cui l’Avis fa parte.

Stampa o condividi