In piazza per i diritti umani anche a Catanzaro

onthestreet settembre 24 2015

Restiamo umani! Uno degli slogan di questo periodo così difficile, riecheggia ai bordi delle strade dell’umanità, esorcizzando una voglia di riscatto morale, mortificata dalla tracotante ignoranza, nei palazzi del potere. Ma restare umani è qualcosa di più di uno slogan; un monito a noi stessi, abituati a vedere la vita come un film o un reportage televisivo, sul fatto che viviamo in mezzo a tante vite. La conseguenza è che lo sguardo passivo ci ha piano piano educato a osservare i fatti, lasciandoli scorrere sulla fibra ottica, dimenticandoci che il mondo gira anche intorno a “casa nostra”.

Che tutto ciò accada a New York o a Catanzaro, cambia solo nella forma, ma non nella sostanza. Così anche nel piccolo capoluogo calabrese, “La marcia per l’umanità”, ha fatto la sua tappa il 22 settembre, in una delle piazze centrali della città. Un sit in, nato spontaneamente dalla rete, per sottolineare l’importanza della solidarietà e della fratellanza, verso chi è fuggito e continua a fuggire da guerre, persecuzioni e miseria, indipendentemente da quale sia il suo vero status. Una giornata ricca di emozioni e ricordi, vissuti attraverso le testimonianze di chi ha attraversato questo inferno e le letture di testi e poesie di chi ha voluto raccontare i motivi e le speranze che spingono una persona ad abbandonare tutto, spesso anche i propri cari, per conquistare un solo semplice diritto: la vita.

L’iniziativa ha ricevuto l’adesione del coordinamento “Libera”, di Catanzaro, la Fondazione “Città Solidale” e anche del progetto “On The Street”, che ha visto in prima linea gli operatori e i ragazzi partecipi, con la loro spontanea e profonda sensibilità, di che lavora fianco a fianco con “gli ultimi”. La manifestazione si unisce idealmente alla Marcia delle donne e degli uomini scalzi, tenutasi, l’11 settembre in tutta Italia, per chiedere all’Europa, un percorso sicuro, di transito e accoglienza per tutti i migranti: un goccia nel mare delle apologie, per non farci dimenticare ciò che siamo stati, prima di essere liberi e per ritornare a crescere insieme; restando umani!

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