Promuovere e implementare le reti di volontariato nelle regioni meridionali, rafforzandone il ruolo e l’impatto nelle comunità locali, per migliorare e ampliare l’offerta dei servizi erogati ai cittadini. Questo è l’obiettivo del “Bando Volontariato”, promosso dalla Fondazione CON IL SUD e giunto alla terza edizione, al quale hanno risposto migliaia di organizzazioni di volontariato meridionali proponendo interventi in rete con altre associazioni del territorio.
Per quanto riguarda gli interventi proposti dalle “reti locali” sono state selezionate 103 iniziative che saranno sostenute complessivamente con 5,2 milioni di euro e che coinvolgono circa 800 organizzazioni.
Di queste iniziative, 28 saranno avviate in Campania, 24 in Puglia, 20 in Sicilia, 15 in Calabria, 13 in Basilicata, 3 in Sardegna, in ambiti sociali di particolare rilevanza: dal rafforzamento delle azioni di pronto soccorso della protezione civile, alla realizzazione di una cucina mobile per la distribuzione di pasti durante le emergenze, a servizi di consulenza e assistenza psicologica rivolti a donne vittime di abusi, a iniziative per favorire l’autonomia delle persone disabili, a interventi per la prevenzione e il monitoraggio del rischio idrogeologico e degli incendi, a servizi per persone in difficoltà economica e sociale – immigrati e anziani – come l’assistenza socio-sanitaria e domiciliare e la distribuzione di generi alimentari.
Attraverso lo stesso Bando sono state selezionate 9 iniziative promosse da “reti nazionali” di volontariato, per una erogazione di oltre 800 mila euro, con l’obiettivo di accrescerne l’impatto sociale sul territorio con attività finalizzate al coordinamento, rafforzamento e sviluppo nelle comunità di riferimento di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Considerando le due precedenti edizioni del Bando, la Fondazione CON IL SUD ha erogato complessivamente oltre 16 milioni di euro per sostenere circa 280 programmi e reti di volontariato nelle regioni meridionali.
<< Il divario vero tra Nord e Sud non è tanto o solo divario di reddito, di Pil – dichiara Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD - ma di condizioni di vita, di diritti e di opportunità. In quest’ottica, immaginare lo sviluppo è possibile se si parte dal sociale. Pochi giorni fa a Milano abbiamo organizzato una manifestazione per condividere idee e interventi concreti avviati al Sud sui temi dello sviluppo sostenibile. E’ emersa una linea del cambiamento che passa proprio dalla capacità delle comunità locali di fare rete, di innovare e generare opportunità. Il volontariato è un pezzo importante di questo processo, che risponde ad un modo diverso di approcciarsi allo sviluppo del Sud, facendo leva sulle responsabilità e sulla volontà di cambiamento di un territorio. Per questo la Fondazione CON IL SUD accanto ai progetti esemplari e alle fondazioni di comunità ha deciso di dotarsi di uno strumento specifico per il volontariato, che possa mettere in condizioni le associazioni di stringere legami più forti tra loro e di implementare le proprie azioni di prossimità, incidendo maggiormente sul territorio ed evitando di dover “inventare” un progetto per accedere ai finanziamenti.>>
Un importante supporto alle associazioni partecipanti al bando è stato offerto dal Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSV.net) e dai CSV del Mezzogiorno per attività gratuite di orientamento e accompagnamento nella redazione del programma di sostegno; mentre le reti beneficiarie del finanziamento del bando potranno contare anche sul supporto dei CSV per gli aspetti gestionali e di rendicontazione.
Oggi il volontariato è una componente strutturale del nostro Paese sia per il numero di organizzazioni presenti sul territorio (oltre 35 mila) che per quello delle persone che vi operano con gratuità e fini di solidarietà (oltre 1 milione). Una presenza che, tuttavia, è maggiore nelle regioni settentrionali e centrali che in quelle meridionali, dove troviamo il 28,1% delle Organizzazioni di Volontariato e il 23,5% dei volontari complessivi (Rilevazione Feo-Fivol 2006). I settori in cui si concentra maggiormente la loro attività sono quello socio-assistenziale (47%), sanitario (22,2%) e della promozione della donazione del sangue e di organi (16,4%). In crescita l’impegno nell’ambito della partecipazione civica, soprattutto dell’educazione e della formazione, della protezione civile, della tutela e promozione dei diritti e della cultura. Un’attività che la maggior parte dei volontari svolge in modo continuativo o sistematico e che ha un significativo valore sociale e impatto economico. Beneficiari degli interventi sono soprattutto le persone con problemi di salute (37,6%), i minori e i giovani (33%), gli anziani, anche non autosufficienti, e chi è in stato di bisogno, anche momentaneo.