“C’è stata una stagione in cui la città di Crotone, strappata inopinatamente al suo torpore, inaugurava con i Pic Urban II – tra le altre opere di riqualificazione urbana – un nuovo progetto di recupero e fruizione delle aree verdi cittadine. In particolare ci riferiamo al “Piano ordinatore del verde e degli spazi aperti” licenziato alle stampe nel maggio del 2003. Programma di interventi articolato e complesso purtroppo realizzato solo in parte e nel tempo abbandonato del tutto.”Lo dichiara in una nota Italia Nostra sez. di Crotone.
“La sezione crotonese di Italia Nostra, – si legge ancora – attiva sul fronte della tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Provincia da più di 40 anni, aveva cominciato ben prima (in dal 1975) a “re-inverdire” la città dopo la distruzione degli orti cittadini e di tante aree archeologiche sostituiti da un’immensa, deturpante colata di cemento e di asfalto. Tre esempi per tutti: il parco intitolato a Umberto Zanotti Bianco,fondatore dell’Associazione, in via XXV Aprile, il parco delle Rose, dirimpetto, e l’ultimo, per ora, il giardino intitolato a Falcone e Borsellino. Altre aree progettate a verde, come il Parco-Campagna di Tufolo di 5 ettari non sono state realizzate, nonostante il progetto fosse stato finanziato, per l’opposizione dei proprietari del terreno, che avevano vinto il ricorso contro l’esproprio da parte del Comune.
I parchi, con i loro alberi e la loro frescura, corroborano il corpo e la mente dei cittadini di ogni età. Il verde pubblico, concepito e custodito con criterio, è una risorsa per contrastare il degrado urbano e l’alienazione delle coscienze; ed è, non ultima, un’opportunità di lavoro e/o imprenditoriale per i giovani che si affacciano al mercato del lavoro e per quelli (over 40/50) che ne sono stati esclusi.
Passata quella stagione, che ci vide tra l’altro collaborare con il Comune nella realizzazione di Parco Pignera, la sezione crotonese di Italia Nostra ha continuato a perseguire l’obiettivo di colorare di verde strade, piazze, quartieri ed istituti scolastici cittadini, collaborando con studenti e docenti durante le “Giornate Ecologiche” ( Ist. Donegani, Ist. Nautico, Scuola E.Codignola, A.Rosmini e la Giovanni XXIII). Prova ne è l’ultimo progetto, in ordine di tempo, depositato in Comune per la riqualificazione di un’area adiacente la Fortezza aragonese-Castello di Carlo V. Attualmente, tale spazio incolto è diventato quasi una discarica, un parco dei divertimenti per vandali annoiati (due incendi dell’erba alta in quest’ultimo anno), ed un parcheggio per auto e moto. Pessimo biglietto da visita per chi, risalendo via Discesa Bastione Castello, volesse ammirare e fotografare uno dei monumenti fra i più rappresentativi della città pitagorica.
Italia Nostra intende ripartire da qui per creare nel tempo una cintura verde intorno alla Fortezza in accordo con il Comune capoluogo di Provincia e gli altri enti preposti alla tutela dell’imponente Bene Culturale.
Il progetto, elaborato dal dottore agronomo Armando Lia, di un orto urbano e di un giardino botanico (con annessa fungaia e percorsi istruttivi) sotto il Bastione S. Giacomo, area da sempre conosciuta come Orto Candela, nasce nel solco di un Protocollo d’intesa siglato nel febbraio 2013 tra il Ministero delle politiche agricole, l’ANCI ed Italia Nostra nazionale e, nel giugno 2015, anche con l’Ordine professionale degli Agronomi (CONAF). Le Istituzioni hanno finalmente condiviso quella che è da sempre la nostra filosofia, ossia la tutela e salvaguardia del patrimonio naturalistico, culturale e paesaggistico, finalizzata ad una migliore qualità della vita negli ambienti urbani ed alla conservazione dell’identità dei luoghi, spesso dominati da logiche commerciali e speculative.
Tra l’altro, non è difficile né costoso realizzare delle cornici naturalistiche a protezione e tutela dei centri storici e/o dei Beni Culturali più rilevanti. Basta volerlo, come è avvenuto ad Atene intorno all’Acropoli, dove hanno realizzato un magnifico polmone verde contro lo smog e l’invasione selvaggia di autoveicoli.
A nostro avviso,coltivare un orto e/o curare un giardino nelle ore libere, godere del paesaggio all’ombra di un albero, guidare una scolaresca in percorsi naturalistici e tra maestose vestigia, fare socialità in un piccolo punto di ristoro circondato da piante officinali e macchia mediterranea, rappresenta un valore aggiunto nel perseguimento del bene comune
Gli strumenti per bene operare (Protocollo d’intesa a livello nazionale) ci sono.
Ci auguriamo che il Comune di Crotone aderisca,- conclude Italia Nostra di Crotone – come hanno già fatto tante altre città, piccole e grandi, al progetto degli Orti Urbani, nell’interesse del territorio. Auspichiamo infine- limitatamente al progetto di “diffusione e valorizzazione degli orti urbani” (in questo caso, l’Orto Candela) – che l’Amministrazione pubblica e le Istituzioni afferenti vorranno farsene carico in collaborazione con Italia Nostra, in vista di una “diffusione” di questo modello di civiltà dal Nord al Sud della Penisola.”