Stanotte ignoti hanno dato alle fiamme le terre della cooperativa “Le Agricole” a Lamezia Terme. In passato la comunità ha subito atti intimidatori. Il presidente don Panizza: “Una cosa è certa, noi non ci fermiamo”.
LAMEZIA. Ammontano a circa 5 mila euro i danni causati dall’incendio doloso ai terreni coltivati dalla cooperativa “Le Agricole”, appartenente al gruppo della comunità Progetto Sud di Lamezia Terme. Ai terreni, situati in via dei Salentini, alla periferia sud della città, è stato appiccato il fuoco questa notte. E’ stata compromessa una delle serre dove si coltivano pomodori; sono stati bruciati anche alcuni tubi di irrigazione. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Le fiamme sono divampate lungo tutto il perimetro dell’appezzamento di terreno coltivato dalle componenti della cooperativa guidata da Annamaria Bavaro. Le “Agricole” sono donne in difficoltà che vivono disagio materiale ed esistenziale, donne che nella riscoperta dei valori della terra hanno trovato l’occasione per riprendere in mano la propria esistenza. La cooperativa esiste da alcuni anni e produce agricoltura biologica con la chiara connotazione di dare lavoro e possibilità di inclusione sociale a persone che vivono ai margini del contesto territoriale di appartenenza. All’erbaio’, come viene denominato l’appezzamento di terreno incendiato, le ‘Agricole’ coltivano e vendono a chilometro zero i loro prodotti. Inoltre le componenti della cooperativa realizzano anche catering e buffet per ogni serie di eventi; un modo per autosostenersi e portare avanti le attività del sodalizio. La cooperativa “Le Agricole” fa capo alla Progetto Sud di don Giacomo Panizza che già in passato ha subito gravi e ripetute intimidazioni, finalizzate a colpire l’importante attività sociale svolta dal sacerdote bresciano ormai da quarant’anni sul territorio lametino e calabrese. Dopo l’ennesimo atto a firma dei soliti ignoti che da anni tengono nel mirino la Progetto Sud, il suo fondatore don Giacomo Panizza, ha dichiarato: “Non so proprio che gusto provino a compiere queste azioni. Hanno bruciato i terreni dove lavorano delle donne che da alcuni anni hanno avviato una sana attività di agricoltura sociale, di piccola economia, di riscatto delle proprie vite”.
Panizza ha aggiunto: “Ormai sono decenni che in Calabria sanno che denunciamo, che non ci pieghiamo a quelle logiche che calpestano la legalità, che annientano la giustizia sociale. Gesti come questi creano sconforto, demoralizzano, non solo per il danno economico ma anche per il fatto che ci sentiamo nel mirino. Noi comunque denunciamo sempre e andiamo avanti. Una cosa è certa non ci fermiamo”. (Maria Scaramuzzino)
Fonte Redattore Sociale