Il voto definitivo del Senato al Ddl 2290. Tra le novità: procedure più semplici per donare le eccedenze alimentari; anche gli enti pubblici, oltre alle onlus, potranno essere considerati “soggetti donatori”.
Nella seduta del 2 agosto 2016 è stato definitivamente approvato dal Senato il Ddl 2290 sulla donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi (in allegato, la bozza provvisoria del testo).
La lotta allo spreco alimentare, quindi, è diventata legge dello Stato (nota come “legge Gadda”). L’obiettivo è impedire che gli avanzi di cibo e farmaci finiscano nella pattumiera, invece che nelle mani dei più bisognosi.
L’Italia è il primo paese al mondo a dotarsi di una legge che presenta un approccio strategico al problema dello spreco alimentare e rappresenta un perfetto esempio di applicazione del principio di sussidiarietà. Infatti, questa legge è nata dal lavoro condiviso di tutti i soggetti coinvolti nel processo di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari, valorizzando l’esperienza e la pratica già esistente nel nostro paese.
Rispetto ad un’analoga legge approvata sei mesi fa dal governo francese, che si basa sulla penalizzazione, quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione: la burocrazia per lo smistamento e la donazione del cibo sarà più snella e veloce e ci saranno nuovi incentivi per chi si preoccuperà di non gettare il cibo in eccedenza.
Per la prima volta sono definiti nell’ordinamento italiano i termini di “eccedenza” e “spreco” alimentari.
Inoltre, si fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza.
Si prevede anche una semplificazione delle procedure per la donazione, che saranno al contempo nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità.
Non solo Onlus e privati, ma anche gli enti pubblici potranno essere considerati soggetti donatori: anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco.
Non sarà più richiesta, inoltre, la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti.
Più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero’, che dovranno essere promosse dal Ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
Le eccedenze, anche di prodotti agricoli o d’allevamento, dovranno essere prioritariamente destinate al consumo umano, mentre quelle non adatte all’uomo andranno ad animali e altre destinazioni, come il compostaggio.
Per quanto riguarda il pane – di cui 13mila su 72mila quintali sono gettati ogni giorno in Italia – i prodotti non venduti nelle 24 ore
potranno essere donati.
Mentre per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, ai clienti sarà permesso l’asporto dei propri avanzi con il concetto già entrato nei costumi della ‘family bag’.
Per i farmaci, invece la legge consente la donazione di medicinali non utilizzati e non scaduti alle ONLUS, ad eccezione però delle sostanze stupefacenti o di quelle dispensabili solo in ospedale.
A loro volta, se dotate di personale sanitario, tali organizzazioni potranno distribuirle – con ricetta medica, se necessaria – direttamente gratis a chi ne ha bisogno.
Anche i cibi e i farmaci con etichette sbagliate potranno essere donati, a patto che le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l’indicazione di sostanze che possano scatenare allergie e intolleranze.
Grazie a disposizioni di carattere tributario e finanziario, donare diventerà più semplice.
Oltre alla legge di Stabilità 2016, che ha innalzato la soglia di comunicazione della donazione da 5 a 15mila euro, la legge finanzia i Comuni con un milione di euro l’anno, dal 2016 al 2018, per progetti finalizzati a ridurre gli sprechi.
Altri 2 milioni invece saranno dedicati al Tavolo degli indigenti presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che saranno spesi l’acquisto di alimenti da donare ai poveri.
“Siamo davvero soddisfatti per l’approvazione definitiva della legge Gadda contro lo spreco alimentare che rende l’Italia un Paese all’avanguardia in Europa e nel mondo. Il provvedimento riorganizza il quadro normativo di riferimento che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese.”
E’ il commento di Marco Lucchini, DG Fondazione Banco Alimentare Onlus.
fonte: nonprofitonline.it