Servizio civile, Papa Francesco ai giovani: “Siete forza preziosa”

Oltre 7 mila giovani presenti questa mattina nell’Aula Nervi. All’incontro anche il sottosegretario Bobba e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. E’ il terzo pontefice a incontrare i giovani del servizio civile. “La gratuità del volontariato è ricchezza per la società e per voi stessi”.
ROMA – Oltre 7mila giovani in servizio civile sono stati ricevuti in udienza oggi da Papa Francesco, in un Aula Nervi gremita in ogni ordine di posto. L’incontro con il Papa, il terzo pontefice romano in ordine di tempo dopo San Giovanni Paolo II nel 2003 e papà Benedetto XVI nel 2009, arrivato anche in leggero anticipo sul programma, è stato il culmine di una mattinata pensata per ricordare i 15 anni dall’istituzione del Servizio civile nazionale e alla vigilia di una riforma che lo porterà a diventare “universale”. Tra testimonianze e memoria da un lato, ma anche prospettive e novità dall’altro, si sono sviluppati i momenti che hanno anticipato l’incontro con il Santo Padre, guidati dal giornalista Rai Franco Di Mare e durante i quali sono intervenuti il sottosegretario con delega Luigi Bobba, il conduttore e giornalista televisivo Luca Abete, già in servizio civile come obiettore di coscienza, e alcuni giovani attualmente in servizio.
All’arrivo di Papa Francesco, sono stati il rappresentante nazionale Luigi Coluccino e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, a portare il saluto istituzionale. “La gratuità del volontariato, anche per un tempo determinato – ha sottolineato nel suo discorso Papa Francesco -, rappresenta una ricchezza non solo per la società e per coloro che godono della vostra opera, ma  anche per voi stessi e per la vostra maturazione umana”. Ai giovani Francesco ha ricordato di essere una “forza  preziosa – ha proseguito -, una forza dinamica del Paese: il vostro apporto è indispensabile per realizzare il bene della società, tenendo conto specialmente dei soggetti più deboli. Il progetto di una società solidale costituisce il traguardo di ogni comunità civile che voglia essere egualitaria e fraterna”. Ai giovani il Papa ha chiesto di “andare avanti, proteggere quella gente e proteggere quanti sono in pericolo di un terremoto umano che viene da dentro, che sono soli, abbandonati, scartati, in questa cultura a cui piace tanto scartare la  gente” e di “svolgere una funzione critica nei confronti di queste prospettive contrarie all’umano, e una funzione profetica che mostri quanto sia possibile pensare e agire in modo diverso”.
A seguito dell’Udienza le organizzazioni socie della Cnesc in un comunicato hanno ringraziato “il Papa, che, con le sue parole, ha saputo motivare l’impegno dei  giovani e delle organizzazioni  di fronte alle sfide di questi tempi complicati che richiedono quella funzione critica e profetica che lui ci ha ricordato. Il suo stimolo ad impegnarsi per la promozione della pace, della giustizia sociale, della solidarietà è quello che si ritrova nelle finalità del Servizio civile universale, così come la ricerca di soluzioni nonviolente ai conflitti”. La Cnesc ringrazia anche il ministro Poletti, la ministra Boschi, il sottosegretario Bobba per “l’impegno concreto alla crescita del Servizio civile nazionale e  alla transizione verso il Servizio civile universale, realizzato attraverso il Dipartimento Gioventù e Servizio civile nazionale. L’avvio concreto dell’iter del decreto legislativo per la disciplina del Servizio civile universale permette di iniziare a chiarire le disposizioni generali della legge e la Cnesc, come fatto in questi mesi, darà il suo contributo, propositivo e puntuale”. L’associazione di enti nazionali del servizio civile, presente con quasi 3.500 tra giovani e responsabili, inoltre “auspica che il  percorso del decreto per gli interventi urgenti in materia di terremoto, adesso all’esame della Camera, possa concludersi positivamente e entro i termini previsti, così da assicurare al fondo nazionale del Servizio civile le risorse aggiuntive necessarie nel 2017 per avviare al servizio almeno 45.000 giovani”. La Cnesc chiede comunque che nella legge di stabilità siano previsti per il 2018 e il 2019 gli stessi fondi che saranno complessivamente disponibili nel 2017. “Non si può ogni anno contare su risorse straordinarie per motivare le organizzazioni a investire sul Servizio civile universale – conclude il comunicato -. Il 2017 deve avere come primo atto concreto l’avvio dei progetti dei  Corpi civili di pace, lasciati in un binario morto da molti mesi”. (FSp)
Fonte Redattore Sociale

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