Approvato il Servizio Civile Universale

Via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri del 10 febbraio scorso. È il primo decreto legislativo che conclude l’iter fra quelli agganciati alla delega di riforma del Terzo settore. Ecco il comunicato stampa di plauso della Cnesc.

Nel giorno in cui gli Enti aderenti hanno ricevuto centinaia di domande di giovani che intendono partecipare ai Corpi Civili di Pace, la Cnesc, in attesa di leggere il testo completo, esprime soddisfazione per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri del Governo Gentiloni, in una seduta di particolare importanza, del decreto legislativo richiesto dall’Art. 8 della legge 106/2016 per l’attivazione del Servizio Civile Universale.

Si conferma quanto indicato nella prima lettura a Novembre 2016 dal Governo Renzi, poi perfezionato con il recepimento di alcuni dei pareri delle Istituzioni, nella continuità politica degli indirizzi sul SCU che avevamo chiesto al Presidente del Consiglio e per cui lo ringraziamo, insieme a tutti coloro che negli ultimi mesi, a cavallo di due Governi, si sono impegnati per ottenere questo risultato.

Il decreto permette già nel 2017, accanto all’attuazione del Servizio Civile Nazionale, di iniziare a definire gli strumenti concreti di realizzazione del Servizio Civile Universale. La sua ambizione maggiore è proprio l’universalità, cioè il coinvolgimento di tutti i giovani, italiani e stranieri regolarmente soggiornanti, che volontariamente chiederanno di farlo.

Anche per le organizzazioni si apre una nuova fase nell’accoglienza e nell’inserimento dei giovani nelle attività dell’anno di servizio civile.
E’ una responsabilità educativa che fa il paio con quella sociale di essere presenti in modo efficace in tutte le situazioni in cui serve una difesa civile e non armata per la coesione, la giustizia, la solidarietà delle nostre comunità.
Si apre anche una fase nuova nelle relazioni fra Istituzioni e il Terzo Settore, pilastro del servizio civile in Italia. Sarebbe stata necessaria una sede ove istituzioni statali e regionali, i comuni, i rappresentanti dei giovani, il Terzo Settore potessero indirizzare gli obiettivi del SCU e coordinarsi. Questa opportunità non c’è e va assolutamente evitato che il SCU torni ad essere considerato uno strumento di nicchia, anzichè una risorsa nazionale.

Segnaliamo anche il “quasi blocco operativo” del Dipartimento Gioventù e SCN: una situazione inedita e anomala per il cui superamento chiediamo l’immediata attivazione del Presidente del Consiglio sia chiarendo la delega politica per il servizio civile, sia mettendo il Dipartimento nuovamente nella condizione di operare per garantire i compensi mensili ai giovani, i rimborsi alle organizzazioni, per la convocazione della Consulta Nazionale per la programmazione 2017 e per l’esame di provvedimenti fermi da tempo.

Alla CNESC aderiscono: Acli, Aism, Anpas, Arci Servizio Civile, Anspi, Avis Nazionale, Caritas Italiana, Cesc, Cnca, Comitato Italiano UNICEF, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria, Diaconia Valdese, Don Orione, Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, INAC, Legacoop, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, UILDM, UNITALSI, UNPLI.
Osservatori: Movimento Nonviolento, Telefono Azzurro.

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