Lo speciale di oggi è dedicato all’avvio dell’anno scolastico. Tra i temi scelti: allievi con Dsa, bisogni educativi speciali, scuola, territori e comunità, disabilità tra i banchi – inclusione.
FERMO – Da molte parti si riconosce la necessità di una scuola “protagonista del cambiamento”, una scuola capace, sempre più, di relazionarsi con il proprio territorio, di trovare gli ingredienti per fare comunità, in grado di un agire educativo concependo la professione in una dimensione comunitaria e cooperativa. Una scuola che sia capace di ascoltare anche l’insegnamento che arriva dai bambini “più vicina agli esseri umani che la abitano”, ai loro sogni, a partire anche dal bisogno di felicità. “Luoghi in costruzione. Dall’alternanza scuola-lavoro all’alternanza scuola-comunità” di Angela Mary Pazzi (Armando Editore, 2018) è un testo “valigia” dove trovare un bagaglio di racconti e riflessioni su processi locali, società contemporanea, metodologie ponte, paradigmi, senso di cittadinanza e patti territoriali, capace di alimentare scenari e aiutare la scuola e i suoi territori a trovare gli ingredienti per fare comunità. Possiamo pensare a una scuola che riconosce il naturale sviluppo umano come un processo culturale al quale le persone partecipano attivamente? Il libro di Davide Tomagnini (La Meridiana, 2016) è una risposta del perché, del come e del cosa è stato fatto per arrivare ad affermare che invece “Si può fare”. Si può facilitare il naturale sviluppo di ciascuno, si possono fare molte cose se si crede che sia importante farlo. L’unica cosa che non si può fare nella scuola, è insegnare senza apprendere dai bambini.
In questi ultimi anni abbiamo assistito in Italia a un forte intensificarsi del dibattito sull’inclusione scolastica. Dalle scuole speciali, all’approccio inclusivo fino alle metodologie didattiche più recenti. È possibile raccontare la disabilità a scuola in una chiave ironica, autoironica? È la scommessa di “Scuola a rotelle” di Ileana Argentin e Paolo Marcacci (Donzelli, 2017), un’istantanea della disabilità realmente vissuta tra i banchi di scuola: dalla trepidazione del primo giorno al rapporto tra insegnanti e genitori, dalle barriere fisiche a quelle comunicative con i compagni di classe: la Argentin e Marcacci narrano l’esistenza dei disabili attraverso due punti di vista differenti ma complementari. Al tema della disabilità si è venuto affiancando quello, non meno complesso, delle difficoltà di apprendimento e successivamente la questione dei bisogni educativi speciali, che scaturisce da uno spettro estremamente ampio e variegato di situazioni di svantaggio degli studenti. Di Fabio Dovigo (Carocci Faber, 2017) “Pedagogia e didattica per realizzare l’inclusione” offre una guida all’uso del Nuovo Index per l’inclusione, fornendo una serie di strumenti e indicazioni operative per adattarlo allo specifico contesto scolastico del nostro paese. Nel nuovo libro del Centro Erickson le storie, gli aneddoti, le esperienze e le testimonianze di insegnanti ed educatori forniscono una fotografia fedele e unica di come è cambiato il sistema scolastico italiano: “Storie di scuola” (2017) a cura di Fernanda Fazio, Nicola Striano e Giancarlo Onger, raccoglie un cospicuo numero di racconti autobiografici di persone accomunate dall’impegno e della volontà di realizzare una scuola inclusiva. “I bisogni educativi speciali” di Monica Pratelli, Francesca Rifiuti (FrancoAngeli, 2016), propone invece una panoramica delle difficoltà e dei disturbi che si incontrano con maggiore frequenza nella scuola, facendo riferimento all’ICD10 e al DSM-5, ma con uno sguardo ampio, il più possibile attento alle differenze. Testo particolarmente utile a psicologi e pedagogisti che lavorano nei servizi e nella scuola, ma anche per gli insegnanti che sentono il bisogno di approfondire temi importanti per la loro professione. Per “imparare a imparare” il “Metodo di studio e DSA” di Lucia Chiappetta Cajola e Marianna Traversetti (Carocci, 2017), offre una serie di strategie didattiche inclusive, dirette in particolare agli allievi con disturbi specifici di apprendimento. Si aggiunge la guida rapida e pratica per gli insegnanti, a cura di Giacomo Stella Luca Grandi e Marcella Peroni (Giunti EDU, 2017): “Come leggere la dislessia e i DSA” che traduce in pratica quotidiana le recenti leggi sui Disturbi specifici dell’apprendimento.
Per affrontare il grave problema della violenza maschile sulle donne è indispensabile una proposta educativa che parta anche dalla scuola. Da tale responsabilità pedagogica è nato il corso triennale di formazione docenti promosso dall’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia con la Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale UdiPalermo. “Insegnare la libertà a scuola” di Mariella Pasinati (Carocci, 2017) ne ricompone i contributi teorici e una selezione delle progettazioni didattiche e dei lavori svolti nelle classi. “Interventi sistemici in contesti non terapeutici” di Giulia Liperini e Ilaria Genovesi (Armando Editore 2016) nasce dall’indagine nel contesto scolastico, relativamente alla formazione insegnanti e ai laboratori educativi rivolti agli studenti. Il volume indica come sia possibile un lavoro “terapeutico” finalizzato al cambiamento di una determinata situazione, anche se svolto in contesti “non terapeutici” come in questo caso la scuola. (Slup)
fonte Redattore Sociale