È la richiesta avanzata dal senatore del Pd, Edoardo Patriarca, intervenuto oggi alla conferenza stampa tenutasi a Palazzo Madama e organizzata da Vita in merito al raggiungimento del “tetto” dei 500 milioni nel 2017. “Nonostante si semini diffidenza e sospetto, i cittadini continuano ad avere fiducia verso il terzo settore”.
ROMA – Il 5 per mille “resiste e cresce”, “nonostante si semini diffidenza e sospetto” sul mondo della solidarietà: ora l’auspicio è che per la prossima legge di bilancio “si costruisca una sana trasversalità per prevedere un aumento del fondo dedicato”. Così Edoardo Patriarca, senatore del Partito democratico, è intervenuto sul tema durante la conferenza stampa organizzata da Vita.it oggi a Palazzo Madama per porre la questione all’attenzione del governo e della politica. Con l’edizione 2017, infatti, il 5 per mille ha sforato il tetto dei 500 milioni fissati dal passato esecutivo con la stabilizzazione dello strumento, ma le erogazioni al mondo del non profit sono state limitate appunto alle risorse disponibili, facendo tornare così il “tetto” tanto criticato in passato.
Per far luce su questa vicenda, il senatore Patriarca, insieme ad altri 34 senatori, ha presentato un’interrogazione indirizzata ai ministri Tria e Di Maio. La richiesta di conoscere l’esatto importo che i contribuenti hanno destinato al 5 per mille nel 2017, tuttavia, ad oggi non ha avuto ancora una risposta ufficiale. “Ad oggi non abbiamo avuto alcun segnale di riscontro – ha affermato Patriarca -. Le interrogazioni vengono depositate, rese pubbliche, poi spetta al governo decidere quando e come rispondere. Io ad oggi non ho alcuna risposta”. Ai due ministri, inoltre, l’interrogazione chiedeva se ci fosse anche l’intenzione, visti i numeri del 2017, di innalzare lo stanziamento a copertura nella prossima legge di bilancio. “Attendiamo che il ministro ci risponda – ha spiegato Patriarca -. L’appuntamento che abbiamo, come parlamentari, è la legge di bilancio, per far sì che il fondo venga incrementato”.
Per Patriarca “probabilmente bisognerà mettere 20 o 50 milioni, forse anche di più, a disposizione del 5 per mille affinché resti 5 per mille”. Un impegno che secondo il senatore del Pd “possiamo assumerci spero trasversalmente – ha aggiunto -, perché non riguarda solo una parte. Parliamo di bene comune. Il terzo settore è un bene comune. L’impegno prossimo è avere una risposta dal ministro in modo tale che ci dica con chiarezza i dati, perché è importante averli in trasparenza: come è suddiviso il 5 per mille e sapere esattamente di cosa stiamo parlando in termini di cifre”.
I dati del 2017 sul 5 per mille, intanto, raccontano un “altro paese”, ha aggiunto Patriarca. “Un paese che nonostante tutto continua a costruire solidarietà e fiducia verso i soggetti di terzo settore – ha spiegato il senatore -. Il 5 per mille resiste e cresce: è un segnale di grandissimo valore”. Per Patriarca, infatti, l’aver superato il tetto dei 500 milioni “è un elemento di grande significato politico, nel senso più bello del termine. Vuol dire che nonostante si semini diffidenza e sospetto su questo mondo, e lo si fa un po’ ripetutamente, i cittadini continuano a mantenere fiducia verso il terzo settore”. Dello stesso parere Maurizio Mumolo, direttore del Forum del terzo settore, intervenuto durante la conferenza stampa. “Nonostante le campagne di disinformazione e di discredito che il terzo settore ha subito in questi ultimi periodi – ha aggiunto Mumolo -, il 5 per mille non si è ridotto. La disponibilità dei contribuenti italiani a investire nelle attività che svolgono le organizzazioni di terzo settore è continuata, anzi è cresciuta, e anche le donazioni private complessivamente non si sono ridotte, sono aumentate”. Per Mumolo, le 60 mila organizzazioni beneficiarie del 5 per mille, tra cui circa 50 mila organizzazioni di volontariato, “danno alle nostre comunità un contributo quotidiano non solo a favore delle fasce più deboli e alle comunità che vivono situazioni di emergenza. Il contributo importante è quello che riguarda la costruzione della coesione sociale del nostro paese”.
fonte Redattore Sociale