Coronavirus. Borgomeo: “Evitare che la crisi indebolisca il terzo settore”

Il presidente della Fondazione Con il Sud torna a sottolineare la necessità di un intervento a sostegno del terzo settore. Stanziato un milione nel fondo coordinato da Acri e previsti interventi per i progetti in corso. La proposta di contributi a fondo perduto avanzata al ministro per il Sud? “Non è caduta nel vuoto”.
ROMA – “Bisogna intervenire per evitare che questa crisi indebolisca fortemente il terzo settore, perché il rischio c’è”. A quasi tre settimane dalla proposta indirizzata al governo e in particolar modo al ministro per il Sud e la Coesione territoriale, il presidente della Fondazione Con il Sud, Carlo Borgomeo, torna a parlare delle ricadute per il terzo settore di questa inedita emergenza sanitaria e sociale. “Bisogna insistere perché nella risposta all’emergenza – spiega Borgomeo – si accentui la dimensione di rete nel senso più alto del termine, cioè di collaborazione nei territori tra diversi pezzi del terzo settore, per far capire al paese che quando si parla di terzo settore, non ci si riferisce a brave persone che si occupano del bene comune, ma di soggetti di cambiamento, senza i quali il paese complessivamente andrebbe indietro”.

La proposta di Borgomeo di utilizzare fondi non ancora spesi e riprogrammare alcuni di quelli strutturali europei a sostegno delle organizzazioni di terzo settore nel Sud Italia “non è caduta nel vuoto”, assicura il presidente della Fondazione Con il Sud. “Ci stiamo confrontando con i collaboratori del ministro Provenzano – aggiunge Borgomeo – per guardare che spazi ci sono e con quali modalità”. La proposta avanzata da Borgomeo sulle pagine del Mattino, infatti, chiedeva di mettere in campo un intervento a sostegno del terzo settore mediante la concessione di contributi a fondo perduto da erogare a tutte le organizzazioni che abbiano dei requisiti minimi di continuità, esperienza e presenza sui territori dirottando risorse come quelle del Pon Inclusione 2014-2020 non ancora utilizzate e disimpegnando risorse Fse destinate a progetti che, vista l’attuale situazione, potrebbero risultare di difficile realizzazione. Al governo anche la proposta di un sostegno da parte della Fondazione con il Sud come segreteria tecnica. “Noi abbiamo dato la nostra disponibilità – aggiunge Borgomeo -. Deciderà il governo se utilizzarci per nulla, poco, abbastanza o tanto. Il senso della proposta non è quello di dare un ruolo alla Fondazione con il Sud, ma è quello di facilitare per via della nostra esperienza. Abbiamo valutato migliaia e migliaia di progetti sociali accumulando know-how. Ci siamo messi a disposizione: una mano la diamo volentieri”.

Nell’attesa di una presa di posizione ufficiale del governo in merito alla proposta, la Fondazione con il Sud ha già stanziato un milione di euro come contributo volontario aggiuntivo alla dotazione iniziale del Fondo di garanzia rotativo a sostegno del terzo settore coordinato da Acli e e alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria. Uno strumento, il fondo, per favorire l’accesso al credito delle organizzazioni del terzo settore e che permetterà, secondo le fondazioni, l’erogazione di alcune decine di milioni di euro di finanziamenti. “La Fondazione con il Sud non ha molti soldi e ha un territorio di riferimento enorme – chiarisce Borgomeo -. Non potevamo certo fare interventi puntuali nelle città. Per questo abbiamo preferito mettere un po’ di risorse su questo fondo che può essere molto utile per la liquidità degli enti di terzo settore”.

Anche per quanto riguarda gli stessi bandi della Fondazione, sono state adottate delle misure per andare incontro al terzo settore e per creare condizioni affinché i progetti in corso possano dare una risposta anche nell’emergenza. “Abbiamo adottato delle linee guida per tutti i progetti in corso – aggiunge Borgomeo -, soprattutto per quelli rivolti al contrasto alla povertà educativa minorile”, che al momento conta oltre 300 progetti attivi. Le linee guida rispondono a tre obiettivi. “Il primo è quello di consentire sospensioni dei progetti e rimodulazioni – spiega Borgomeo -. Il secondo obiettivo è di arricchire i progetti in relazione all’emergenza coronavirus. Abbiamo consentito investimenti in attrezzature per la didattica e l’assistenza a distanza e consentiremo investimenti per realizzare scuole estive per coinvolgere i ragazzi durante l’estate, se le condizioni lo permetteranno”. Il terzo obiettivo riguarda il sostegno agli operatori. “Se i progetti si fermano gli operatori rischiano di rimanere senza compenso – spiega Borgomeo -. Per questo, abbiamo deciso che per quegli operatori che non abbiano nessun altro intervento, come ad esempio la cassa integrazione, possano scaricare il costo per un paio di mesi sul progetto”.

L’emergenza, però, non stravolgerà il lavoro della Fondazione con il Sud, assicura Borgomeo. “Non abbiamo risorse sufficienti per fare interventi decisivi, per esempio sulla povertà, quindi la cosa che vogliamo fare e che possiamo fare è di tener conto di quello che sta succedendo ma non esaurire il nostro ruolo nell’emergenza – spiega Borgomeo -. Continueremo il nostro lavoro, sceglieremo degli ambiti più urgenti, ma sempre tenendo conto delle nostre dimensioni, altrimenti si fa l’errore di impiegare risorse nell’emergenza ottenendo risultati parziali e bruciando le prospettive di una strategia lunga, che è quella di rafforzare l’infrastrutturazione sociale”. Attenzione garantita all’emergenza, quindi, ma “nessun mutamento sostanziale di missione”, conclude Borgomeo.(ga)
Fonte Redattore Sociale

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