La cerimonia commemorativa per il 76° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, si è tenuta mercoledì 10 febbraio 2021, alle 9,30, nella Chiesa della Beata Vergine di Rosario di Pompei, dove Don Ezio Limina ha officiato la SS. Messa, ricordando ai presenti l’operato del giovane e coraggioso Questore di Fiume Italiana.
Nel 1938 in Italia vennero promulgate le leggi razziali, in seguito alle quali iniziò anche nel nostro paese la persecuzione degli ebrei. Giovanni Palatucci, giovane questore reggente di Fiume, in quel momento ancora italiana, aiutò senza sosta e senza risparmiarsi i perseguitati di ogni genere, in primis ebrei.
In quegli anni riuscì a volte con l’’aiuto del Vescovo di Campagna Giuseppe Palatucci a salvare almeno 5000 persone dai rastrellamenti dei nazisti, come comprovato da testimonianze univoche e incontrovertibili, fino o a quando venne arrestato il 13 dicembre 1944.
Deportato nel lager di Dachau, a causa di un’infezione di tifo petecchiale oppure in seguito all’iniezione letale, il 10 febbraio 1945, Giovanni Palatucci muore a solo trentasei anni. Esempio di virtù che ancora oggi viene ricordato da Cristiani e Comunità Ebraiche per il suo carattere dedito verso coloro i quali rischiavano la vita e maggiormente in quel periodo verso gli Ebrei.
Il Referente dell’Associazione Vincenzo Costa, leggendo la Preghiera di beatificazione del “Servo di Dio Giovanni Palatucci” ha esortato i fedeli intervenuti, a non dimenticare. Inoltre ha sottolineato la proficua collaborazione con i referenti A. Cosentino ed Emilio Verrengia di Cosenza e di Catanzaro. Dopo la SS. Messa presso il giardino del Monumento ai Caduti, sito in Piazza Umberto I, si è provveduto a piantumare un albero di ulivo ed apporre una targa ricordo per il 76° Anniversario della dipartita di Palatucci, dono dell’Associazione in collaborazione con la Questura ed il Comune di Crotone. Intervenuti all’iniziativa il Vice Prefetto dr. Sergio Mazzia, il Questore Dr. Massimo Gambino, il Vice Questore dr. Paolo Iodice, il cav. Vincenzo Costa e Don Ezio Limina, il quale provvedeva a benedire l’albero ed i partecipanti, inoltre presenti numerose Autorità civili e militari, ed esponenti delle varie Associazioni d’Arma con i rispettivi labari.