ROMA. “Il servizio civile è una importante opportunità per i giovani del nostro Paese, tanto più in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo. È un modo sia per dare la possibilità ai ragazzi dai 18 ai 28 anni di svolgere un’esperienza formativa e arricchente, sia per gli enti del terzo settore per poter fornire un contributo più incisivo alla cura delle comunità in cui operano”.
Chiara Tommasini, presidente di CSVnet (l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato), interviene sulla difficoltà di molti enti che gestiscono progetti di servizio civile nel gestire il bando in corso. Dal mondo dei Csv la richiesta al Governo è di garantire il valore di questo importante strumento a disposizione dei giovani, anche con il confronto e l’ascolto degli enti stessi.
Mercoledì 26 gennaio scade il termine per presentare le domande per gli oltre 56.000 posti di servizio civile messi a disposizione dal bando del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale. Complice la sosta natalizia e i tempi troppo stretti, gli enti del terzo settore che hanno curato i progetti in cui i giovani saranno impegnati, lamentano poche iscrizioni e anche la necessità da parte del Governo di prorogare la scadenza del bando, nonché di poter contare su tempistiche più ampie per la selezione.
“Prima delle festività natalizie – afferma la presidente di CSVnet Chiara Tommasini – insieme a tutti i Centri di servizio per il volontariato e ad altri 74 enti promotori di progetti, avevano scritto alla ministra Dadone. Chiedevamo una ridefinizione dei tempi sia per la scadenza del bando, sia per lo svolgimento dei colloqui, con l’obiettivo di facilitare la promozione fra i giovani in un momento non certo favorevole come quello di Natale e di poter effettuare selezioni accurate e di qualità”.
Questa tempistica così limitata non sta certamente aiutando i giovani a candidarsi e a pochi giorni dal limite fissato sono ancora insufficienti le domande pervenute.
“CSVnet, a nome di tutti i Csv italiani che offrono ben 1900 posti, invita i giovani a cogliere questa opportunità e chiede al Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale una maggiore attenzione alle esigenze dei giovani stessi. I 1900 posti sono frutto di un processo di progettazione accurata e condivisa con i territori: sarebbe un errore perdere tutto ciò che questo lavoro potrebbe generare. Rinnoviamo quindi la richiesta di una proroga della scadenza del bando e una tempistica più agevole per le selezioni. Auspichiamo – conclude Tommasini -, come espresso ieri anche dal Forum Nazionale del Terzo Settore e dal Tavolo Servizio Civile, un confronto con il governo sulla programmazione futura”.
Ufficio stampa CSVnet
Clara Capponi