Per dare seguito alla legge 107/2015 sulla “buona scuola”, l’Istituto “De Nobili” si è rivolto al Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro per pianificare un percorso che favorisca la crescita professionale e personale degli studenti, al fine di acquisire competenze trasversali che, anche attraverso stage presso varie realtà associative, possano essere spendibili nella ricerca di un’occupazione.
Ed il primo incontro “conoscitivo” con il CSV, per le terze classi dell’Istituto, si è avuto martedì scorso alla presenza della dirigente Maria Bordino, che ha sottolineato come l’esperienza dell’alternanza scuola –lavoro – della durata di duecento ore – sia da cogliere al volo, specie per ragazzi che hanno scelto le “scienze umane” come indirizzo di studio.
E’ spettato a Giulia Menniti, referente dell’Area Promozione del CSV, far addentrare i numerosi studenti delle terze classi – per giunta attenti ed abbastanza interessati – nel mondo del volontariato, senza dimenticare di approfondire le tematiche legate allo Stato Sociale ed alla cosiddetta “Welfare Community”. Ad affiancarla nell’appassionante compito, svolto con competenza e con le dovute sollecitazioni – al quale ha contribuito Luigi Cuomo, presidente del CSV, con un breve saluto – è intervenuta anche la consigliera del CSV, Caterina Iuliano, la quale, traendo spunto dalla propria esperienza di volontaria di lungo corso, ha fatto leva sulle enormi potenzialità che il volontariato serve a tirare fuori, proprio perché orientato al sostegno della persona ed alla valorizzazione dell’umano.
Non è un caso, d’altronde, che senza il non quantificabile apporto dei volontari, l’Italia di certo si troverebbe ancor più in affanno: anche riguardo alla definizione di “Welfare State” – nata per eliminare le disuguaglianze sociali e per garantire servizi nel rispetto dei più elementari diritti – il nostro Paese, ha chiarito la Menniti, non è al passo con i tempi, viste le accresciute condizioni di marginalità e di esclusione sociale che non possono essere risolte in via meramente assistenziale e materiale. I nuovi esclusi dalla società, i nuovi poveri, chiedono infatti risposte certe e non temporanee, atte solo a tamponare la situazione di inadeguatezza, di solitudine e di impoverimento nella quale si trovano ingabbiati: e proprio in quanto appartenenti alla comunità, i nuovi esclusi devono poter essere messi nella condizione di diventare parte attiva del percorso di cambiamento che li vede protagonisti. Ed ecco che per dare risposta ai più disparati bisogni, e per far da pungolo nei confronti delle istituzioni deputate a dare soluzioni, interviene il popolo dei volontari, vere e proprie sentinelle della società, al quale tutti, in modo libero e gratuito, possono aderire: il volontariato, infatti, è scuola di solidarietà perché intesse relazioni, forma cittadini responsabili ed attivi ed è luogo di partecipazione perché propone idee nell’interesse della collettività.
Nei prossimi incontri con l’assessorato alle Politiche Sociali, il Consultorio familiare, il Sert e varie associazioni, in programma fino a maggio, gli studenti avranno così modo di avere una visione più dettagliata del vasto mondo sociale che ingloba un po’ le esigenze di tutti.
Ufficio stampa CSV Catanzaro