“Ogni comunità cristiana deve essere un’oasi di carità e calore nel deserto della solitudine e dell’indifferenza”. Si può dire che questa frase di Papa Francesco sintetizzi e dia senso al lavoro portato avanti da chi opera presso la struttura “Oasi di Misericordia”, sita in via Civitavecchia e gestita dalla Fondazione Città Solidale. L’Oasi di Misericordia è nata il 7 dicembre 2015, per rispondere all’appello di Papa Francesco ed alla volontà dell’Arcivescovo mons. Bertolone nell’anno Giubilare della Misericordia, ed è divenuta un vero e proprio rifugio per i poveri, italiani e stranieri. Circa 7000 i pasti erogati in questi 10 mesi, l’80% dei quali all’esterno della struttura, sulle strade della zona sud di Catanzaro. Più di 60 le persone accolte per la notte fino al 30 giugno scorso.
Il servizio di accoglienza notturno è stato poi temporaneamente sospeso nei mesi estivi e, con il sopraggiungere delle notti autunnali, è stato ora riattivato. Anche d’estate, dunque, il servizio non ha conosciuto pausa, si è solo adattato alle esigenze diverse per il periodo estivo. Per quanto riguarda il servizio di mensa itinerante, si evidenzia come il numero dei fruitori sia rimasto costante, ed invariato il target: si tratta prevalentemente di ragazzi extracomunitari (ma non solo), a cui ultimamente si sono aggiunte famiglie anche con figli minori, provenienti dall’est – europeo. Vengono distribuiti piatti caldi, pane, frutta, acqua, the caldo (d’inverno). Per tale servizio, gli operatori ed i volontari utilizzano un automezzo (fiat Scudo) che rispecchia tutti gli standard igienici – sanitari ed è stato appositamente autorizzato dall’A.S.P. di Catanzaro. Anche il personale autorizzato alla distribuzione dei pasti, utilizza gli accorgimenti previsti dalle normative vigenti.
Il servizio itinerante non si risparmia: si esce infatti tutte le sere (inverno ed estate) e si va alla ricerca delle persone che per motivi vari si spostano nelle zone marine. Pasti caldi vengono offerti anche alle ragazze nigeriane vittime dello sfruttamento della prostituzione, e le ragazze sono particolarmente grate per questi gesti di attenzione, a cui purtroppo non sono abituate, dovendo invece subire continue umiliazioni. L’avvicinamento alle ragazze è anche utile per un monitoraggio del loro stato di salute e per prevedere eventuali percorsi di accompagnamento per l’allontanamento dallo sfruttamento. Ovviamente tutto ciò viene fatto in collaborazione con le unità di strada preposte a tale servizio (che pure sono attive sul territorio).
Per quanto riguarda la vita serale e notturna presso l’Oasi, tutto inizia dall’appuntamento nella zona prevista, col mezzo navetta.
Per tale servizio ci si serve di un automezzo (9 posti) messo a disposizione dalle “Misericordie d’Italia”. Giunti presso la casa, gli ospiti ovviamente cercano ristoro con una doccia, poi si cena. L’ambulatorio sociale ha continuato ad essere attivo ed a garantire alcune prestazioni agli ospiti della struttura, seppure con meno richieste nei mesi estivi. Ha avuto invece regolare continuità il servizio di barberia, mediante volontari barbieri che, nei giorni indicati preventivamente, hanno servito gli ospiti prima della cena. Con grande successo e a grande richiesta degli ospiti, è continuata anche l’attività di alfabetizzazione, mediante l’apporto volontario di un’insegnante, che con molta pazienza ed empatia si è offerta per tale servizio, negli orari post – cena.
La funzione sociale della struttura, cha va oltre la prima assistenza in favore degli ospiti accolti presso il rifugio notturno, è continuata senza sosta, anche cercando di garantire l’inserimento delle persone in centri di accoglienza diversi, all’occorrenza anche specializzati per le diverse tipologie di persone.
Importante anche la funzione ecclesiale dell’Oasi che, voluta dall’Arcivescovo come segno tangibile dell’attenzione della Chiesa ai fratelli e sorelle in difficoltà, ha risvegliato la sensibilità e la generosità di singoli e di organizzazioni che hanno contribuito e continuano a contribuire sostenendo l’opera con risorse di ogni tipo. Risorsa importantissima i volontari, la cui presenza arricchisce il servizio dell’Oasi. Ai volontari è stato offerto anche un supporto, con incontri di confronto e formazione gestiti dall’Associazione di volontariato Spazio Aperto. Mettersi a servizio dei poveri, degli ultimi, dei figli di Dio, scambiare con loro un sorriso, una stretta di mano; condividere un bicchiere di thè o altra bevanda nel buio della notte, incrociando con rammarico sguardi di indifferenza e stupore. Questa è l’immagine con cui ogni sera fanno i conti gli operatori di strada. Ma questa immagine, insieme alla valutazione del servizio svolto e di quello che si potrebbe ancora svolgere, fa capire che è importante continuare. Che è necessario sostenere ancora questo servizio in questo territorio.