«Ni una mujer menos, ni una muerta más». Non una donna in meno, non una morta in più.
Si racconta che dicesse spesso così Susana Chávez, la poeta messicana, attivista per i diritti umani, che ha speso gran parte della sua vita per denunciare i femminicidi che hanno reso tristemente nota Ciudad Juárez, la città dove era nata e dove, nel 2011, a soli 36 anni, ha trovato la morte: mutilata e uccisa con tutta probabilità per quella sua stessa battaglia. La speranza di Susana non si è tradotta in realtà: da allora, in Messico e non solo, di morte ammazzate per mano di un uomo ce ne sono state tante. Al punto che “Ni una menos” è diventato il nome di un intero movimento che in America Latina riempie le piazze per dire no alla violenza sulle donne. Un grido collettivo che ha attraversato l’Oceano e che sarà scandito a gran voce da quante e quanti il 26 novembre confluiranno a Roma per la manifestazione nazionale “Non una di meno”, indetta dalla Rete Io Decido; da D.I.RE. – Donne in rete contro la violenza (che riunisce 77 Centri Antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne sparsi sul territorio nazionale); e dall’Udi – Unione donne in Italia.
Il centro “Attivamente Coinvolte” (www.attivamentecoinvolte.org), nato nel 2008 con lo scopo statutario di prevenire e contrastare la violenza di genere, gestisce tre sportelli d’ascolto antiviolenza rispettivamente a Catanzaro, presso il Centro Provinciale per il Sociale (CPS), a Tropea (Vibo Valentia) ed a Chiaravalle Centrale (Casa della Salute- Forum del Cittadino). Il Centro è specializzato nell’accoglienza di donne in difficoltà, vittime di violenza e di tutte le donne che quotidianamente subiscono le conseguenze a cui si arriva quando si entra nella spirale della violenza e mette a disposizione una linea telefonica di aiuto attivo H24 “S.O.S. VIOLENZA”: 388/35.10.596.
Fin dalla sua costituzione esso si avvale dell’impegno gratuito di professioniste specializzate, un’équipe multidisciplinare composta da avvocate, medici, psicologhe, assistenti sociali, mediatrici culturali, di pluriennale e consolidata esperienza maturata nei centri anti-violenza. Uno degli obiettivi perseguiti fin dall’inizio dall’Associazione “Attivamente Coinvolte” è quello di trasferire sul territorio calabrese prassi consolidate e riconosciute in ambito nazionale ed internazionale rispetto all’accoglienza delle donne vittime di violenze ed abusi, contribuendo in tal modo ad un adeguamento della regione agli standard espressi dalle linee guida internazionali dei Centri antiviolenza.
L’associazione già da tempo è entrata a far parte di un importante circuito nazionale, aderendo all’organizzazione nazionale D.I.Re. – Donne in rete contro la Violenza e collabora con il Coordinamento dei Centri Antiviolenza Calabresi.
In linea con le azioni messe in campo dall’organizzazione D.I.RE anche il centro antiviolenza “Attivamente Coinvolte” con la sua Presidente, l’avv. Stefania Figliuzzi, e numerose socie parteciperanno alla manifestazione del 26 novembre, indetta in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (che si terrà il 25). Inoltre per il giorno successivo, il 27 novembre, è stato organizzato un momento di discussione nazionale che si articolerà in 8 tavoli tematici e laboratori, incentrati oltre che sulla violenza, sull’educazione alle differenze, all’affettività e alla sessualità; sul diritto alla salute e all’autodeterminazione in ambito sessuale e riproduttivo; su lavoro e welfare. L’obiettivo è quello di predisporre un “Nuovo piano contro la violenza” che porti, tra le altre cose, alla rapida revisione del Piano straordinario nazionale antiviolenza adottato nel 2015, che è ritenuto assolutamente inadeguato.
La battaglia contro la violenza maschile sulle donne, infatti, si muove all’interno di un pensiero più ampio, che guarda alla dignità e alla qualità della vita dei cittadini e delle cittadine, nel tentativo di agire su quella cultura dominante che costituisce il terreno in cui si legittima la violenza di genere. «Non possiamo più accettare che la violenza condannata a parole venga più che tollerata nei fatti. Non c’è nessuno stato d’eccezione o di emergenza: il femminicidio è solo l’estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. È un fenomeno strutturale che come tale va affrontato» – afferma la Presidente Stefania Figliuzzi.
Il centro antiviolenza “Attivamente Coinvolte” onlus, ritiene pertanto importante essere ancora una volta presente, e il 26 e 27 novembre saranno due giorni di grande mobilitazione, cui tutti coloro che ritengono la violenza di genere una questione prioritaria sono chiamati a partecipare.
Per maggiori informazioni contattare:
cell.3346232449
e-mail:stefania.figliuzzi@gmail.com