Riceviamo e pubblichiamo
Il 14 aprile il Terzo Settore Vibonese si ritroverà in una meravigliosa location, casa Sacro Cuore di Briatico, per parlare di alcune attività sociosanitarie di competenza dello Stato, delle Regioni e delle amministrazioni locali a favore dei portatori di fragilità psico-fisiche e di povertà relativa o assoluta. Attività svolte, spesso, in modo sostitutivo o sussidiario dagli enti del terzo settore esistenti sul territorio più prossimi ai concittadini bisognosi d’aiuto.
Il forum del terzo settore della provincia di Vibo Valentia dal 2015, in collaborazione con il centro di servizio al volontariato territoriale, sta cercando di dare voce unitaria di rappresentanza presso le istituzioni alle Organizzazioni di Volontariato (OdV), alle Associazioni di Promozione Sociale (APS), alle Cooperative Sociali, alle Fondazioni e agli altri Enti del Terzo Settore aderenti per un coordinamento e un’azione più efficace nell’interesse generale.
Questo convegno dal tema “Il bisogno di stare insieme”, con sottotitolo (Coraggio, Speranza, Solidarietà per costruire una comunità inclusiva e partecipante), è stato voluto, per focalizzare e rendere noti i valori ideali e umani di un insieme di persone che hanno scelto di dare un po’ di loro (tempo, prestazioni manuali, competenza, conoscenza, ma principalmente Amore e Ascolto” a chi è stato meno fortunato o non ha avuto o saputo cogliere le opportunità occorsegli.
Gli interventi degli autorevoli relatori presenti tratteranno del coraggio delle donne soggette alle violenze e alle vessazioni di qualsiasi natura ed origine; della speranza di chi da anni o da mesi in lista di attesa attende un organo, un tessuto, delle cellule, spesso salvavita, di chi attende un ricovero per malattie oncologiche conclamate o per fare una visita di prevenzione o controllo. Della solidarietà e della passione amorevole dei volontari senza le quali la solitudine e i momenti depressivi a causa di bisogni cronici o improvvisi porterebbero molti alla lenta autodistruzione se non addirittura al suicidio.
Più in generale, del bisogno di stare insieme accettandoci con le nostre peculiarità, con i nostri limiti, con i nostri difetti, con il nostro egoismo, con le nostre paure; con la nostra inedia e in perenne attesa che altri facciano ciò che dovremmo e potremmo fare noi.
Il periodo Covid, finalmente passato, ci insegna quanto è importante il mondo e l’umanità dei volontari, il bisogno di costruire una comunità, viva, vera e capace di includere ognuno di noi; il dovere di essere attori attivi per la costruzione di un futuro migliore, dove le diversità diventino ricchezza e crescita collettiva senza invidia e il desiderio di primeggiare o apparire superiori curandosi poco dei bisogni reali del prossimo.
Il Portavoce,
Giuseppe Conocchiella