La provincia tirrenica è quella che subisce il maggior numero di trasferimenti in altre regioni.
Non si arresta il calo demografico in Calabria. La popolazione residente nella regione – certifica l’Istat sulla base dei dati del Censimento permanente – al 31 dicembre 2021 era pari a 1.855.454 residenti, in discesa a -0,3% rispetto al 2020 (-5.147 individui) e -5,3% rispetto al 2011. La riduzione più significativa si registra in provincia di Vibo Valentia (-7,3%) e in provincia di Cosenza (-5,5%) Il calo rispetto al 2020 si deve alla dinamica naturale e ad un saldo migratorio non compensato, mentre il tasso di mortalità è aumentato, passando dall’11,2 per mille del 2020 al 12,2 per mille del 2021, con un picco del 12,5 per mille nella provincia di Cosenza. Gli stranieri censiti sono 93.257 (+261 rispetto al 2020), cinque cittadini ogni 100 e provengono da 157 Paesi: in prevalenza da Romania (28,4%), Marocco (16,1%) e Ucraina (5,8%).
Donne 51% della popolazione residente
Le donne in Calabria sono il 51% della popolazione residente, superando gli uomini di 39mila unità, ciò molto probabilmente per la maggiore longevità femminile. Cresce l’età media che, rispetto al 2020, si è innalzata da 45,2 a 45,5 anni. Crotone e Reggio sono le province più giovani (rispettivamente 44 e 45 anni in media), mentre Cosenza e Catanzaro quelle più anziane (circa 46). Gli analfabeti e alfabeti senza titolo di studio sono il 6,4% dei residenti. Poco meno del 30% ( il 27,9) ha conseguito il diploma di licenza media, il 35,1% ha il diploma di scuola secondaria o di qualifica professionale, il 14,8% possiede un titolo accademico. Diminuiscono le persone in cerca di occupazione rispetto al 2011 (55mila persone in meno, -37,1%), soprattutto fra le donne (-38,3%), e gli occupati (-3,2%), in particolare per la componente maschile (circa 14mila unità in meno, pari al -3,6%). Nel decennio 2011-2021, registra l’Istat, per via delle variazioni amministrative intervenute, il numero dei comuni si è ridotto da 409 a 404. In base all’ampiezza demografica 58 sono gli enti transitati nella classe più bassa, mentre Settingiano, Montalto Uffugo e Botricello sono passati in quella superiore. A livello provinciale Reggio perde 1.664 residenti, seguita da Cosenza (-1.576 residenti), mentre Vibo registra il maggiore decremento relativo (-0,4%).
Mortalità in aumento
In Calabria tra il 2020 e il 2021 – sempre secondo quanto riferisce l’Istat – il 34,7% dei comuni non ha subito perdite di popolazione e, tra questi, non è presente alcun capoluogo di provincia. Invece sono 264 i comuni dove la popolazione diminuisce : in valore assoluto le perdite più consistenti riguardano Crotone (-764), Catanzaro (-574) e Reggio Calabria (-547); in termini relativi nei comuni di Laganadi (-6,9%) e Santo Stefano in Aspromonte (-6,2%), entrambi in provincia di Reggio. Sotto il profilo della dimensione demografica il 34,7% dei comuni non ha perso residenti. La popolazione risulta invece in calo nel 78,0% dei comuni con popolazione fino a 1.000 residenti e nel 64,7% di quelli con popolazione tra 1.001 e 5.000 residenti. La diminuzione della popolazione residente della Calabria è frutto di un saldo naturale negativo (-9.413 unità), al quale si somma un saldo migratorio totale negativo (-6.111 unità), nonostante un saldo censuario positivo (+10.377) e un recupero dei movimenti demografici internazionali nel 2021 rispetto al 2020. La dinamica naturale conferma il trend negativo in corso.
La mortalità aumenta: il tasso di mortalità passa dall’11,2 per mille del 2020 al 12,2 per mille del 2021, con un picco del 12,5 per mille della provincia di Cosenza. Tra il 2020 e il 2021 il tasso di natalità è leggermente diminuito, da 7,4 a 7,1 per mille. A livello provinciale il tasso resta quasi stabile nella provincia di Catanzaro, diminuisce in tutte le altre, principalmente a Vibo e Reggio. I movimenti tra comuni sono rimasti costanti nel secondo anno pandemico: il tasso migratorio interno è passato dal -4,4 per mille del 2020 al -4,3 per mille del 2021, oscillando tra il -3,2 per mille della provincia di Cosenza e il -6,6 di Crotone. I movimenti migratori internazionali sono in recupero: il tasso migratorio estero, positivo in tutte le province, aumenta rispetto al 2020 (dal 0,7 al 2,7 per mille), soprattutto nella provincia di Cosenza (da 0,9 nel 2020 a 3,2 per mille nel 2021) e Reggio Calabria (da 0,7 a 3,1) .
A fine 2021 in Calabria oltre 93 mila stranieri residenti
Al 31 dicembre del 2021, certifica l’Istat nel suo censimento permanente, la popolazione straniera presente in Calabria è pari a 93.257 unità ovvero l’1,9% di quella residente in Italia. Oltre l’80% dei cittadini stranieri, riferisce l’istituto centrale di statistica, risiede nelle tre province di Cosenza (34,6%), Reggio (31,1%) e Catanzaro (17,9%). La percentuale sulla popolazione residente totale è minore rispetto al valore nazionale (5,0% contro 8,5%).
L’incidenza provinciale più alta si osserva a Reggio (5,5%) e all’opposto quella più bassa a Vibo Valentia (4,4%). “La più giovane distribuzione per età della popolazione straniera rispetto a quella italiana – è detto in una nota – si evidenzia nei bassi valori degli indici di dipendenza strutturale (26,2 contro 58,7 degli italiani) e di vecchiaia (25,8 contro 189,0 degli italiani). Le variazioni interprovinciali di questi indicatori, così come l’incidenza della popolazione femminile sul totale, dipendono dalla diversa caratterizzazione del fenomeno migratorio, dal carattere individuale o familiare, dalla durata del percorso migratorio, dalle cittadinanze prevalenti, più o meno inclini all’acquisizione della cittadinanza italiana”. Circa la metà (50,5%) dei cittadini stranieri residenti in Calabria proviene dall’Europa, il 28,2% dall’Africa, il 18,5% dall’Asia, e il 2,7% dall’America. Sono residuali le presenze dall’Oceania e gli apolidi. I cittadini stranieri provengono da 157 Paesi del mondo, particolarmente da Romania (28,4%), Marocco (16,1%) e Ucraina (5,8%).
Fonte: Zoom24