Una serata in famiglia, di quelle che si stringono nel caldo abbraccio dell’autunno davanti ad un camino. Tra chiacchiere e risate, in cui c’è spazio per riflettere sulle priorità di una vita caotica e complicata, in cui bisogna trovare spazio per gli affetti, individuando il modo più giusto di non lasciare indietro chi ha bisogno di una mano per tornare a sperare.
Davanti alla carica di simpatia di Enzo e Ivan Colacino, che esplode sul palcoscenico del Teatro Comunale, nel centro del centro storico di Catanzaro, tra battute esilaranti e buona musica, si sta insieme per divertirsi facendo una cosa buona e giusta: tendere quella mano per sostenere la meritoria attività del Centro Calabrese di Solidarietà Ets che da 37 anni opera sul territorio per sostenere donne e uomini che vogliono affrontare le proprie fragilità per trasformarle in punti di forza da cui ripartire.
E’ questo lo spirito del terzo evento organizzato dal Settore Fundraising del Centro Calabrese di Solidarietà Ets, ieri sera al Teatro Comunale, con la collaborazione degli artisti Enzo e Ivan Colacino che hanno dato la propria disponibilità nel mettere in scena uno spettacolo destinato ad una raccolta fondi che consentirà di ristrutturare la scala di Villa Samuele, struttura accreditata del Centro Calabrese di Solidarietà Ets che opera con lo scopo di assicurare trattamenti per la disintossicazione e orientamento allo svolgimento di un progetto di recupero personale. A presentare la serata Francesco Passafaro, direttore artistico del Teatro Comunale.
“Sessantasei gradini. Sono quelli di una scala percorsa più volte al giorno circa 4 mila tra uomini e donne che si sono succeduti nei 37 anni di attività del nostro centro – spiega Passafaro a nome del Settore Fundraising e della presidente del CCS, Isolina Mantelli – ogni nome racconta la storia degli ospiti di Villa Samuele. Sessantasei passi in salita nella battaglia quotidiana contro le fragilità e le insicurezze, ma nello stesso tempo nella discesa che conduce alla rinascita. Una scala che rappresenta un ponte tra il passato e il futuro della seconda possibilità, in percorso anche difficile da compiere ma che non si compie mai in solitudine”.
Il terzo appuntamento del Settore Fundraising arriva dopo il riuscito evento dello scorso 4 dicembre 2022 – un emozionante spettacolo destinato alla raccolta fondi da destinare al centro antiviolenza e casa rifugio “Mondo Rosa” che nel 2022 ha festeggiato i dieci anni di attività – e il secondo appuntamento del 17 maggio scorso organizzato per festeggiare il 37 anni del Centro Calabrese di solidarietà alla presenza dell’arcivescovo di Napoli, presidente emerito del Centro, monsignor Mimmo Battaglia, e dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Claudio Maniago.
Ospite della serata, Stefano Malfatti, direttore comunicazione e raccolta fondi Istituto Serafico di Assisi e presidente del Festival del Fundraising, festival a cui il Settore dedicato del Centro partecipa da diversi anni. “Sono davvero molto felice di essere qui, di essere stato coinvolto nell’evento pensato dal Centro Calabrese di solidarietà che ha avuto davvero una bella idea – ha affermato Malfatti – quella di attirare le persone a teatro per condividere delle belle risate, e non solo. Quando diciamo “fundraising” – che non è una bella parola ma possiamo tradurre con il significato di ‘raccolta fondi’ – non pensiamo immediatamente ai soldi ma a costruire delle relazioni, generare occasioni di incontro per condividere un obiettivo che risponde ai bisogni del territorio, questo sicuramente sì. L’obiettivo fondativo deve essere la relazione, deve essere ‘ingaggiare’ le persone in virtù di un progetto forte e utile per tutta la comunità”.
Nel corso della serata è stato presentato anche un altro importante progetto di sostegno alle attività e alla mission del Centro Calabrese di solidarietà: l’azienda Stirparo in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne mette in vendita un fischietto di auto difesa e devolverà tutto il ricavato al Centro Antiviolenza-Casa Rifugio “Mondo Rosa”. Il progetto si chiama “Sbatti la porta alla violenza” ed è stato illustrato da una collaboratrice dell’Azienda che da oltre 50 anni, è una realtà consolidata nel settore delle chiusure civili e industriali, Wanda Chiodo: con l’acquisto del fischietto per l’autodifesa si contribuisce alla battaglia del Centro Calabrese di solidarietà contro la violenza sulle donne.