Per la Giornata Internazionale della violenza contro le donne la cooperativa Atlantide ripropone “Come un pozzo vuoto”

Il 25 novembre ore 19.30 al Centro Polivalente “M. Rossi”  la cooperativa “Atlantide” presenterà il  CD in uscita contemporanea su tutti gli Store digitali di “OrCheStrana – Come un pozzo vuoto”, una produzione originale nata da un’idea del direttore artistico del Catanzaro Jazz Fest, Francesco Panaro, sulla violenza sulle donne, con il contributo di NUOVOIMAIE, co-finanziato dal Ministero della Cultura; testo teatrale di Giacomo Carbone; musiche e direzione d’orchestra di Nicola Pisani; special guest Ettore Fioravanti e Luca Garlaschelli; voci recitanti Giancarlo Fares e Sara Valerio. 

Questo CD, realizzato grazie al contributo di NUOVOIMAIE, riproduce la registrazione integrale dell’opera, rappresentata al Teatro Politeama “Mario Foglietti” come anteprima del Catanzaro Jazz Fest XXI. Il 25 novembre 2021 è andata in onda su Rai Radio3 Suite “Il Cartellone”, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Un dramma musicale che mette in scena, integrandoli perfettamente, il testo teatrale di Giacomo Carbone, dal titolo Come un pozzo vuoto, sulla violenza sessuale tra un padre e una figlia, e le musiche originali del compositore e direttore d’orchestra Nicola Pisani, che dirige un organico di 30 elementi, con un coro e due special guest, Luca Garlaschelli al contrabbasso ed Ettore Fioravanti alla batteria.

Seguendo i gesti del direttore e il metodo della conduction, l’organico improvvisa e interagisce con gli attori, Giancarlo Fares e Sara Valerio, che danno corpo a un testo asciutto, a tratti crudo, che vede il padre e la figlia parlare senza mai confrontarsi, in un crescendo di tensione ed emozione culminante in un tragico finale.

Si tratta di un’opera sperimentale che nasce dalla ricerca dell’integrazione tra linguaggi artistici diversi e dalla valorizzazione dell’improvvisazione come metodo e messaggio di democrazia e libertà creativa. Alla base vi è la profonda convinzione che la capacità di improvvisare, caratteristica del jazz, può diventare una modalità espressiva anche negli organici orchestrali. Momenti di conduction, cioè di improvvisazione collettiva guidata dal direttore, si alternano a momenti di improvvisazione libera, anche solistica, ma sempre nello spirito di creazione d’insieme propositiva e interattiva. Per questo il progetto è aperto a musicisti di diversa estrazione, formazione ed età.

Grazie a: Comune di Catanzaro; Comune di Vibo Valentia – Capitale Italiana del Libro 2021; Comune di Spezzano della Sila – XXII Festa della Musica; Conservatorio “P. Tchaikovsky”; Conservatorio “F. Torrefranca”; Fondazione Politeama Città di Catanzaro; Centro Calabrese di Solidarietà; Present&Future; Filippo Arlia; Roberta Boffoli; Giacomo Borrino; Francesco Caligiuri; Salvatore Corea; Aldo Costa; Gennaro Di Cello; Claudio Falbo; Paola Gualtieri; Fabio Guerriero; Marco Lotito; Isolina Mantelli; Fernando e Matteo Marascio; Nicola Merante; Elvira Mirabelli; Ivo Miraglia; Nino Mirante Marini; Piero Muscari; Vittorino Naso; Mario Nicotera; Davide, Raffaele e Giuditta Panaro; Andrea penna; Massimo Pisanelli; Zoe Pisani; Massimiliano Prete; Caterina Salerno; Pino Saulo; Gigi Toma; Alfonsa Trapasso; gli sponsor, i soci di Atlantide, il pubblico che ci ha tributato grandi applausi e commenti lusinghieri, la stampa e tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile questo progetto, a cui auguriamo lunga vita!

Sinossi

L’opera si articola in quattro momenti: l’infanzia, l’adolescenza, il processo, la fine della storia, con la figlia suicida ed il padre appena uscito dal carcere, divisi da intervalli musicali. La scena si svolge in un’atmosfera quasi immobile, dove la suggestione scaturisce interamente dalla violenza delle parole, dalla musica e dall’esecuzione orchestrale e corale. I personaggi seguono un proprio filo, senza mai confrontarsi.

Nella prima parte, sgorgano i ricordi della bimba e degli inizi degli abusi paterni, nello stesso tempo emerge la follia depravata mascherata da amore nei ricordi del padre.

La seconda parte è dedicata all’adolescenza, dove la figlia cerca di separare la propria giovinezza dallo squallore di ciò che avviene nelle mura casalinghe con il padre che inizia ad odiarla ed essere geloso di questa ragazza che sta diventando donna.

La terza è dedicata al processo, l’accusa inclemente della ragazza anche contro la madre che faceva finta di nulla, preceduta dalla difesa accorata ed ipocrita del padre davanti ai giurati.

L’ultima parte è successiva al carcere del padre, il quale si reca sulla tomba della figlia suicida, per ascoltare il perché quella vita si è data la morte.

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