Lo spettacolo dell’umanità, martedì 26 dicembre, è andato in scena al Teatro Comunale di Catanzaro. A rendere protagonisti uomini e donne affetti da demenza è stato l’evento “Vecchiaia: un’età da inventare”, organizzato dall’associazione Ra.Gi., che da anni rappresenta un porto sicuro per persone affette da Alzheimer e demenza e per i rispettivi familiari.
L’invito di Elena Sodano, presidente di Ra.Gi. nonché fondatrice di CasaPaese, è stato accolto da artisti provenienti da varie regioni d’Italia, tra cui il ricercatore di consonanze culturali Paolo Cutuli, il soprano e polistrumentista Rosaria Fabiana Angotti, l’attrice Annalisa Insardà, i ballerini di Momento Danza, la giovane cantante Giovanna Camastra, il giocoliere Johnny Rope e la pittrice Apollonia Nanni che, tramite l’artista Tea Mancuso, ha donato il dipinto “La vittoria” per CasaPaese.
Momenti di alta qualità e profonda sensibilità si sono susseguiti sul palcoscenico conferendo centralità agli ospiti del Centro Diurno di Catanzaro e di CasaPaese coinvolti nelle performance, che, ancora una volta, hanno dimostrato quanto l’espressione artistica aiuti ad affievolire i sintomi della malattia e soprattutto l’isolamento a cui, spesso, sono destinati.
“Nel mezzo delle nostre vite frenetiche, attirati dalle promesse del futuro, talvolta ci dimentichiamo di coloro che hanno tessuto la trama della nostra esistenza: i nostri anziani. Per tale motivo abbiamo deciso di intrecciare un nuovo filo nel tessuto della società, che onora e apprezza i nostri anziani, tesori inestimabili di conoscenza ed esperienza” dichiara Sodano, fiera di esser riuscita a sciogliere la presa ghiacciata dell’indifferenza attraverso il calore della connessione umana.
A confermare il raggiungimento dell’obiettivo dell’evento gratuito, presentato da Simona Procopio e Francesco Passafaro e finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito del Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013 nell’ambito del progetto “Modello CasaPaese – Comunità competenti che aiutano a invecchiare bene”, è stata la presenza numerosa di pubblico che ha occupato il teatro in ogni ordine di posto.
“Non è affatto scontato che centinaia di persone, tra cui anche tante famiglie con bambini, abbiano deciso di distaccarsi per qualche ora da lustrini e tavolate tipiche delle festività per riflettere sull’essenzialità della vita”ci tiene a precisare, visibilmente emozionata per l’ulteriore tassello aggiunto alla “rivoluzione della tenerezza”, portata in scena anche grazie ai contenuti multimediali realizzati dal soggettista Melizwi Tsabedze che, soffermandosi sui racconti di resistenza incisi nei solchi dei volti delle persone anziane, ha indicato qual è la strada da percorrere, seguendo la saggezza già tracciata dalle generazioni precedenti.