Nel secondo anniversario dall’invasione russa sull’intero territorio ucraino, l’associazione “Svitanok” (che in italiano si traduce “Alba”) si ritroverà su corso Nicotera a Lamezia Terme, a partire dalle ore 17 di domenica 25 febbraio, per una manifestazione che culminerà con gli interventi programmati di rappresentanti istituzionali ed associativi e con la proiezione del film documentario “Dall’altra parte del mondo”.
“Chiunque voglia manifestare la propria solidarietà al popolo ucraino è invitato a partecipare – afferma Stanislav Shevchenko, presidente dell’associazione organizzatrice dell’evento – L’emergenza, dopo due anni di guerra – che in realtà sono dieci, se consideriamo l’invasione della Crimea e del Donbass nel 2014 – non è finita, anzi, trovare un accordo di pace sembra oggi sempre più difficile. La popolazione è stremata, gli uomini si nascondono perché sono rimasti in pochi a combattere, ed i russi non accennano a liberare i territori occupati”.
Stanislav è giunto in Calabria 17 anni fa, molto prima della guerra, in cerca di prospettive di vita diverse: a Lamezia ha trovato lavoro (gestisce un negozio di prodotti alimentari), ha messo su famiglia ed ha imparato a padroneggiare la lingua italiana ed a sapersi destreggiare nei meandri delle leggi e dei permessi del Paese ospitante, tanto da diventare un punto di riferimento costante per i connazionali arrivati fin qui. Allo scoppio della guerra, il 24 febbraio del 2022, il suo impegno è più che raddoppiato: attraverso l’associazione – che ha contribuito a fondare nel mese di aprile, e di cui è divenuto a maggio presidente – si è speso senza tregua nell’inviare derrate, medicinali e vestiario nelle zone colpite dai bombardamenti, e nel far trovare accoglienza ai profughi arrivati in Calabria bisognosi di un tetto, di documenti, di istruzione e di momenti di socializzazione con i cittadini italiani.
L’associazione di promozione sociale “Svitanok” (ha anche una pagina Facebook dove si possono reperire tutte le informazioni che la riguardano) si è fatta così portavoce delle istanze dei profughi, ma anche delle comunità ucraine residenti nel territorio lametino, vibonese e crotonese. Ha rinsaldato delle collaborazioni con le associazioni “Kolos” di Soverato, “Uniti per l’Ucraina” di Catanzaro e “L’albero della vita” per promuovere momenti di riflessione e conoscenza tra i diversi popoli, attraverso lo studio, lo sport ed attività ricreative, con la vicinanza delle comunità rumene e polacche. Ma, soprattutto, si è prodigata per l’attivazione di fondi di beneficenza e di donazioni da far giungere alle famiglie sconvolte dalla guerra che non hanno più una casa, cibo o lavoro. Molti dei profughi giunti qui hanno dovuto poi far ritorno, non avendo trovato mezzi per sostenersi e mantenere i componenti della famiglia rimasti: d’altronde, come può una madre con figli riuscire a starsene tranquilla al pensiero del marito nel mirino dei nemici?
I motivi di sicurezza che li hanno spinti a trovare rifugio in Europa non sono venuti meno, anzi, il perdurare della guerra ha fatto sì che nel resto del mondo ci si sia quasi abituati ad uno stato di conflitto che sembra non avere fine. Ed è per questo che le comunità ucraine si stanno mobilitando ovunque per riportare all’attenzione generale quanto sta accadendo al loro Paese di origine, proprio come i volontari di “Svitanok”, che confidano nell’ampia adesione dei cittadini alla manifestazione di domenica a Lamezia Terme.
Ufficio stampa CSV Calabria Centro