I sodalizi scrivono a undici Comuni, Prefettura, Anas e Provincia sollecitando la convocazione di un tavolo di concertazione
«Lo stato di degrado in cui versano le strade del Vibonese, tra abbandono di rifiuti e buche sull’asfalto, è ormai da tempo sotto gli occhi di tutti, tanto da suscitare l’indignazione di tanti cittadini che le percorrono quotidianamente, per non parlare della pessima immagine che le stesse offrono ai numerosi visitatori e turisti che, specie nel periodo estivo, le attraversano per recarsi nelle più rinomate località balneari, così come in quelle dell’entroterra». Prende spunto da questa allarmante situazione, che sembra quasi destinata a incancrenirsi, l’iniziativa di cinque associazioni che hanno a cura, nei diversi settori di intervento, la tutela dell’ambiente e dei diritti dei cittadini. Con una lettera indirizzata al prefetto di Vibo, all’Anas, alla Provincia e a ben undici Comuni, da quelli situati lungo la fascia costiera che va da Pizzo fino a Tropea, a quelli dell’interno come San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Cessaniti e Ionadi (passando ovviamente per la città capoluogo), le associazioni: Osservatorio Città Attiva Vibo Valentia coordinato dagli avvocati Francesca Guzzo e Daniela Primerano, Associazione per il Bene Comune (presieduta dall’avvocato Ferdinando Pietropaolo), Organizzazione Aggregata Wwf Vibo Valentia Vallata dello Stilaro (presidente Guglielmo Galasso), Archeoclub d’Italia, sede di Vibo Valentia e Associazione Pro Fondazione Antonino Murmura (presidente Anna Murmura) , hanno chiesto la convocazione di un tavolo di concertazione al fine di discutere del problema «dell’abbandono sconsiderato e purtroppo molto diffuso di rifiuti e del loro accumularsi ai bordi delle strade, nei pressi delle rotatorie e degli svincoli, tanto da trasformarsi in molti casi in vere e proprie discariche a cielo aperto. Uno spettacolo, sostengono con forza le associazioni, indegno di una società civile e di una provincia, quale quella vibonese, che invece proprio nel turismo trova una delle maggiori, se non la più importante fonte di introiti economici e che, anche per questo motivo, dovrebbe rivolgere maggiore attenzione al decoro e alla manutenzione della propria viabilità». «Fornendo un elenco dettagliato delle situazioni di maggiore criticità che comprende non solo le principali arterie statali e provinciali (a cominciare dalla ss 18) , ma anche quelle secondarie, le associazioni hanno tracciato una vera e propria “mappa della maleducazione” sulla quale intervenire sia con attività di prevenzione, che mediante un’azione congiunta di tutti gli enti interessati per la rimozione dei rifiuti, la cura e il decoro che anche le strade e i vibonesi civili ed educati meritano. Si tratta di un primo passo, un sasso gettato nello stagno, con la speranza – sottolineano le associazioni – che possa rappresentare l’inizio di una nuova fase, fatta di confronto, di dialogo e di una maggiore consapevolezza verso un problema troppo a lungo ignorato o sottovalutato. Ma anche i cittadini sono chiamati a fare la loro parte e a tale proposito le associazioni li invitano a collaborare con segnalazioni e partecipando alle iniziative sul territorio».
Fonte: ilVibonese