Primo anno di attività per l’ambulatorio solidale “Prima gli ultimi” Odv, primo bilancio per una struttura che offre prestazioni sanitarie gratuite alle persone sole e disagiate che vivono sul territorio. Nella sala polivalente del Chiostro di San Domenico i medici, gli operatori sanitari e i tanti altri volontari del servizio di accoglienza che, a titolo del tutto volontaristico portano avanti l’ambulatorio, si sono ritrovati per fare il punto di ciò che si è fatto e per lanciare nuove idee e proposte per il futuro. Un ‘domani’ che registra un ‘oggi’ più che positivo con 2251 visite (1440 donne – 811 maschi) effettuate nei primi dodici mesi di attività.
All’ambulatorio si sono rivolti pazienti di tutte le fasce d’età ma soprattutto adulti dai 60 agli 80 anni. Gli utenti sono arrivati da Lamezia e dall’hinterland, ma anche da Vibo, Gioia Tauro e Gioiosa jonica.Da rimarcare, inoltre che il Comune di Jacurso ha stipulato un protocollo di intesa con l’ambulatorio solidale; all’evento tenutosi al Chiostro ha partecipato anche il sindaco del centro del comprensorio lametino, Ferdinando Serratore.
Le prestazioni più richieste sono state quelle di cardiologia, oculistica, ortopedia, diabetologia, dermatologia e a seguire tutte le altre. Attivato anche il servizio di pediatria, non solo per i bimbi stranieri che non hanno assistenza, ma anche per gli italiani che per molti mesi sono rimasti senza assistenza pediatrica per mancanza di medici di famiglia. E, ancora, il servizio di senologia ha effettuato 148 visite ed ha riscontrato anche due casi di cancro in due donne che sono state indirizzate alle cure della Breast Unit.
“L’ambulatorio è un’idea che si è trasformata in passione – ha commentato Nicolino Panedigrano, presidente dell’associazione “Prima gli ultimi” Odv – A conclusione di questo primo anno ringraziamo chi ha creduto in quest’idea a partire dalla Diocesi e dalla Caritas che ci hanno messo a disposizione i locali. Qui e adesso – ha concluso Panedigrano – a chi non può permettersi di curarsi né nel pubblico e né nel privato, deve essere garantita la possibilità di tutelare la propria salute al pari di tutti gli altri cittadini così come prevede la nostra bellissima Costituzione. Le tante donazioni generosamente ricevute ci hanno permesso di attrezzare i locali con strumentazioni all’avanguardia e di arredarli degnamente; a partire dalla mostra permanente di dipinti di Dalia Pelaggi, evitando così a chi ha bisogno di sentirsi trattato da ultimo”.
A relazionare sull’attività specifica svolta nella struttura ubicata all’interno della cittadella della carità è stato il direttore sanitario, il dott. Vincenzo Cimellaro che ha operato un’attenta e dettagliata illustrazione del quadro completo delle prestazioni espletate, delineando anche il profilo di età, di genere e di patologie dell’utenza che si reca ormai quotidianamente in ambulatorio.
Il dott. Santo Lio, senologo, ha ribadito l’importanza della prevenzione perché la diagnosi precoce salva la vita. Le donne che si sono rivolte all’ambulatorio, grazie alla sua guida, hanno imparato a fare l’autoesame che è basilare per imparare a riscontrare eventuali cambiamenti esterni o a tastare ‘masse sospette’ all’interno della mammella. Una capacità che accresce la consapevolezza, la determinazione a voler vivere bene, in piena salute.
I relatori nel rivolgere un sentito ‘grazie’ a tutti i benefattori che con le loro donazioni hanno contribuito fattivamente all’avvio e al prosieguo delle attività dell’ambulatorio, hanno lanciato un appello ad aziende, associazioni e singoli a proseguire nel sostegno continuo a favore di questa essenziale attività di solidarietà sanitaria. Hanno evidenziato come la struttura lametina sia diventata “un modello da mutuare anche su altri territori, infatti diversi operatori sanitari di altre zone calabresi hanno fatto visita alla struttura proprio con l’intento di replicarla nei loro comuni di appartenenza”.
A conclusione dell’incontro è stata consegnata una targa alla memoria del dottor Antonio Bava, socio dell’ambulatorio prematuramente scomparso, ricordato per la sua alta professionalità e per la sua straordinaria umanità. Premiati con un attestato di benemerenza ed una serigrafia numerata e colorata a mano dall’artista Madeleine O’ Neill, i tanti benefattori che hanno finora contribuito fattivamente alla realizzazione ed al funzionamento della struttura. La premiazione si è avvalsa in un caso di una bellissima ceramica realizzata dai ragazzi speciali di Handi Art impegnati nei corsi tenuti dall’associazione Aleph Art di Graziella Cantafio e Tonino Pujia.