Giornate Fai alla scoperta di Villa Margherita e il suo Parco tra Cutro e Isola Capo Rizzuto

In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Villa Margherita è una dimora storica, immersa in un ridente parco di notevole valore naturalistico e paesaggistico, è situata in località Bosco Sant’Anna, tra il comune di Cutro e quello di Isola Capo Rizzuto. Il toponimo Sant’Anna deriva dalla presenza di un santuario,dedicato alla patrona della maternità, delle partorienti e della fecondazione, documentato già poco dopo l’anno mille, che sorgeva nei pressi di un luogo di culto di età greca. La località è ricca di sorgenti e di acque, che alimentano il fiume Esaro e fu prescelta fin dall’antichità come luogo di culto legato alla fertilità.

La storia di Villa Margherita e del suo parco si intreccia strettamente con la storia del latifondo calabrese: la collina di Sant’Anna e quelle vicine, come baronia di Massanova, sono passate nei secoli attraverso tanti proprietari fino a pervenire nel 1618 al genovese Marco Antonio Doria. La famiglia Doria ne mantiene la baronia fino al 1834, quando un altro Marcantonio, costretto a far fronte ai numerosi debiti contratti con il comune di Cutro e con il fisco, chiese aiuto economico ai Barracco che, come maggiori creditori riuscirono successivamente a comprarla. Il barone Gugliemo Barracco trasformò la tenuta di Sant’Anna in un piccolo paradiso, da dove poteva amministrare i suoi beni, con un parco ricco di flora mediterranea e di essenze pregiate fatte arrivare anche da lontano.

. La contrada rimase proprietà dei Barracco fino al secondo dopoguerra. Dopo la riforma agraria, negli anni ’50, Villa Margherita è stata espropriata e data in gestione all’ESAC, ora ARSAC, per uffici e quale centro di eccellenza della stessa. Villa Margherita, così come noi la visitiamo, fu costruita nel 1880 e, successivamente, ristrutturata nel 1930 ad opera del nuovo proprietario, il barone Luigi Barracco. Il nome pare sia stato attribuito in onore della regina Margherita, che vi ha trascorso periodi di vacanza o, secondo altre interpretazioni, per ricordare una figlia del barone deceduta in giovane età.La villa ha un’estensione di circa 2500 mq disposti, su un piano seminterrato, un piano a livello terra, un primo piano e un piano attico ed è circondata da un parco di 20 ettari, dei quali almeno 9 ettari sono caratterizzati dalla presenza di particolari e importanti essenze arboree della macchia mediterranea. La facciata presenta un pronao neoclassico con quattro colonne cilindriche, che caratterizzano l’accesso principale. L’interno, notevolmente rimaneggiato, mantiene in alcune parti le strutture originarie.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

La visita parte dal viale del parco, che conduce alla villa con la narrazione di alcune particolarità del giardino e della dimora storica, si prosegue con la visita degli spazi interni, soffermandosi sulla terrazza , per godere della suggestiva vista. Nel lungo corridoio, che conduce alle vecchie cucine, si potrà ammirare una mostra di antiche fotografie.Particolarmente suggestiva la chiesetta collegata al palazzo da un corridoio, che attraversa una deliziosa veranda con vetri policromi, purtroppo, mal conservata. L’interno della chiesa è arricchito da ceramiche di scuola napoletana sui toni del blu e del bianco. Sono presenti due tondi in altorilievo rappresentanti un viso di fanciulla, probabilmente la giovane baronessa, Maria, scomparsa prematuramente. Inusuale il retro della cappella totalmente ricoperto di ceramiche di Vietri. La visita si conclude nelle scuderie con la possibilità di sostare a lungo nel lussureggiante parco.

Testo scritto da Delegazione FAI di Santa Severina e del Marchesato

VISITE A CURA DI

Apprendisti Ciceroni Liceo Classico “D. Borrelli” Santa Severina

Fonte: fondoambiente.it

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