Lutto perinatale, ben 150 gli operatori sanitari alle giornate informative promosse da “Acquamarina”

Le giornate informative sul lutto perinatale dedicate al personale sanitario – e fortemente volute e finanziate dall’associazione “Acquamarina” e dal gruppo di auto-mutuo-aiuto nato al suo interno, “Meteore” – hanno rappresentato un autentico passo in avanti per scardinare un tabù che sopravvive ancora oggi.

La morte in gravidanza o subito dopo la nascita di un bambino rappresenta un dolore inimmaginabile per chi lo vive in prima persona, ma anche per chi si trova a doverlo affrontare per ragioni legate al lavoro: gli operatori nei reparti di ostetricia, neonatologia e ginecologia sono i primi, infatti, ad accorgersi del lutto e a dover informare i genitori di ciò che li attende. Ecco perché saper agire e saper cosa dire è ciò che può fare la differenza in quei primi minuti concitati, legati alla perdita del bambino che si attendeva da mesi: “La morte di un neonato è un’esperienza devastante per le famiglie, ma anche per gli operatori – così spiega al CSV Calabria Centro la psicoterapeuta Cecilia Gioia, chiamata in qualità di esperta a tenere gli incontri dell’11 e del 18 maggio nella sala multimediale dell’ospedale Pugliese di Catanzaro – Anche gli operatori vivono, infatti, delle forti emozioni che devono imparare a contenere per entrare in connessione con le famiglie e poterle aiutare. Il supporto psicologico di un esperto in questi reparti si rivela, quindi, indispensabile per i genitori, ma anche per gli operatori, bisognosi di uno spazio in cui poter lasciare andare le proprie fatiche. Pensiamo solo a cosa significhi lavorare in un reparto di terapia intensiva, ed assistere inermi alla morte dei bambini che vi sono ricoverati”.

E’ in un’ottica di prevenzione del benessere psichico di famiglie ed operatori, quindi, che si è pensato a due momenti informativi che potessero tradursi in un’occasione di confronto tra i diversi reparti su cosa si sa sul lutto perinatale, su cosa si sente al riguardo e su cosa si possa realmente fare quando ciò accade.

Ma già la partecipazione di 150 operatori dell’area materna-infantile alle due giornate la dice lunga sull’importanza di un confronto costruttivo in un ambito così delicato. “Si tratta di un bisogno impellente in ospedale – continua Licia Aquino, presidente di “Acquamarina”, che ha promosso l’iniziativa ed ha incoraggiato le mamme del gruppo “Meteore” a riunirsi per condividere il proprio dolore ed essere di aiuto alle altre – Anche gli operatori, infatti, necessitano di spazi di elaborazione del lutto per poter poi trovare “le parole giuste” per comunicare ai genitori il tragico evento. Il prossimo passo, per la nostra associazione, sarà  quello di coinvolgere la Direzione Sanitaria dell’Azienda Dulbecco nella formazione continua degli operatori. Non si tratta, infatti, di essere solo sensibili, ma di saper intervenire nel modo più giusto con lo studio e la preparazione adeguati”.

Ufficio stampa CSV Calabria Centro

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