Rinnovato il consiglio direttivo di Fiori del Deserto

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Bilancio positivo per Fiori del Deserto nella sua prima seduta assembleare del 2017 che si è tenuta lo scorso 25 maggio presso la sede del CSV di Catanzaro.
La giovane associazione, chiamata a rinnovare gli organi dopo il periodo di self-assessment previsto dallo statuto, ha approfittato dell’occasione per riflettere sulle attività organizzate con il supporto dell’Associazione “madre” Ave-Ama, di quelle realizzate in collaborazione con altre associazioni e di quelle organizzate autonomamente, ma soprattutto di quelle che intende realizzare nel corso dell’anno per dare corpo alla propria mission.

L’esperienza è stata valutata positivamente anche se sono emersealcune criticità sulle quali si è molto riflettuto per la soluzione delle stesse.Tra queste la necessità di ridurre il numero dei componenti il Consiglio direttivo per renderlo più agile e operativo nel processo decisionale, nonché, per evitare inutili strumentalizzazioni, quella di evidenziare laspecificitàdel ruolo e della missione che Fiori del Deserto, con grande difficoltà, si è disegnata per essere sì attiva, partecipe e presente nelle sedi istituzionali deputate alla programmazione e al coordinamento delle attività dei Dipartimenti di Salute Mentale, ma anche per l’auto-mutuo-aiuto che serenamente e proficuamente porta avanti grazie alle fattive collaborazioni messe in campo con le Associazioni”Don Pellicanò, Vele di Ulisse e Ave Ama”.

Grande soddisfazione è stata espressa daparte di tutti per quanto fatto,e coinvolgenteentusiasmo per quanto si è programmato di fare. Con questi sentimenti sono stati salutati i nuovi soci ed eletto il nuovo consiglio direttivo composto da Palma La Bella, riconfermata Presidente, Annarita Magro, riconfermata Segretaria e dai consiglieri Aurelia Ramundo, Angela Caminiti, Annamaria Epiceno e AntonioOrtore ai quali sono stati già assegnate le responsabilità operative per il coinvolgimento pieno delle famiglie e del territorio e per tutelare e promuovere i diritti di cui spesso si parla ma che altrettanto spesso si calpestano.

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