“Education’s cool” è uno di quei progetti che non dovrebbe mai avere fine.
E non solo perché è il risultato tangibile di una sinergia tra il privato sociale del Terzo Settore ed il mondo istituzionale non sempre realizzabile alle nostre “latitudini”, ma soprattutto perché ad averne conseguito benefici sono i minorenni delle zone a sud di Catanzaro a rischio povertà educativa ed abbandono scolastico.
Per un anno e mezzo la corposa rete di partenariato coinvolta – Ministero della Giustizia, Arci, Coriss, Fondazione Città Solidale, TDDM, Istituti Scolastici “Casalinuovo” e “Mattia Preti”, Teatro Hercules, con la collaborazione del Comune di Catanzaro – ha portato avanti laboratori di didattica, di educazione allo sport, d’arte e di restauro, di educazione civica, sulle competenze digitali, di accompagnamento e doposcuola, di supporto alle famiglie, ma anche coreutico (con il coinvolgimento de “I Giamberiani”, che hanno fatto riscoprire le tradizioni popolari musicali) e teatrale (con il teatro Hercules di Piero Procopio). E degli iniziali 150 ragazzi che era in previsione di coinvolgere, ne sono stati coinvolti più del doppio.
Alla presentazione finale dei risultati ottenuti venerdì mattina – nella Casa del Terzo Settore che è anche la sede del CSV Calabria Centro a Catanzaro- c’erano proprio tutti, dai partner agli operatori, ai ragazzi che sono diventati parte attiva del progetto, oltre che destinatari. “Il progetto si è avvalso della metodologia dello scambio, ovvero i destinatari più avanti negli anni e per competenze acquisite sono diventati, a loro volta, facilitatori di quelli che stavano più indietro – ha spiegato Rosario Bressi, presidente di Arci Catanzaro, che ha svolto il ruolo del moderatore dell’incontro – E’ stato un lavoro enorme, che è partito con una localizzazione precisa ma che si è via via allargata, e che non si sarebbe mai potuta realizzare senza la passione degli operatori, che hanno fatto tutto il cuore”.
Il presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, ha poi tenuto a precisare che “in un territorio come il nostro, un intervento del genere assume una valenza enorme.. L’educazione è la chiave del futuro, specie se si pensa che, come afferma lo Svimez, entro il 2050 perderemo 400mila abitanti, ovvero una fascia corposa di giovani e giovanissimi”. Sono intervenuti, tra gli altri, Pietro Romeo, in rappresentanza del CSV Calabria Centro e del suo presidente Nicola Nocera, Don Piero Puglisi, presidente di Fondazione Città Solidale – che ha insistito sull’importanza dell’interazione tra le istituzioni, perché la politica non può non avere tra le sue precipue finalità quella di guardare ai poveri ed alle persone più in difficoltà – Salvatore Maesano, presidente della cooperativa Coriss, e Giuseppe Apostoliti, presidente regionale dell’Arci. Questi ultimi, in particolare, hanno allargato al discorso all’attività di co-programmazione di azioni specifiche – come quelle in ambito sociale – che non solo è prevista nella legge di riforma del Terzo Settore, ma che è altresì auspicabile come nuovo metodo di promozione dell’amministrazione condivisa alla quale si vuole tendere. Un esempio di come può portare lontano una progettualità comune è la stessa Casa del Terzo Settore che, come ha voluto rimarcare Apostoliti – è l’unico caso nel Sud Italia in cui il Terzo Settore può godere di un patrimonio immobiliare notevole per ritrovarsi e svolgere le proprie attività in città, grazie al bando di Agenda Urbana.
E poi via, con le esecuzioni irresistibili di Andrea Bressi e Daniele Mazza (“I Giamberiani”, appunto) – che hanno regalato applausi e sorrisi, anche con un accenno di musica natalizia con l’utilizzo delle caratteristiche zampogne – e con l’improvvisazione in vernacolo del solito e apprezzato Piero Procopio.
Ufficio stampa CSV Calabria Centro
Nella foto da sinistra: Apostolit, don Puglisi, Bressi, Bosco, Maesano e Romeo.