Il metodo Teci al VII Convegno Regionale di Anaste

TECI AL CONVEGNO ANASTE 3

Il metodo Teci (Terapia Espressivo Corporea Integrata) utilizzato all’interno dello Spazio Al.Pa.De (Alzheimer Parkinson e Demenze) del Centro Diurno, gestito dall’associazione Ra.Gi. Onlus, è stato presentato in occasione del VII Convegno Regionale organizzato da Anaste Calabria e si è svolto il 17 giugno al teatro Umberto I di Lamezia Terme.
L’evento, dal titolo “Dal comunicare al relazionarsi con il demente: le arti a confronto”, ha puntato i riflettori sull’utilizzo delle terapie complementari nella cura delle patologie dementigene e il metodo Teci si è confrontato con le principali metodologie terapeutiche di questo tipo utilizzate nella cura dei pazienti affetti da queste malattie: la Validation di Naomi Feil, il Conversazionalismo di Giampaolo Lai, il Sente-Mente e lo Yoga della Risata di Letizia Espanoli, la medicina Narrativa e la Psico-neuro endocrinologia.

Ad Elena Sodano, presidente di Ra.Gi. Onlus, psicologa, terapeuta psico-corporea ed ideatrice del metodo Teci, il compito di descrivere questa metodologia di cura che nasce all’interno dello Spazio Al.Pa.De. di Catanzaro, dove dal 2008 lo staff della Ra.Gi. si prende cura di persone con malattie neurodegenerative, principalmente di persone con Alzheimer.
«L’obbiettivo principale di Teci – spiega Elena Sodano- è l’elaborazione di nuovi contatti corporei che possano creare ponti di comprensione e di comunicazione ancora possibili con le persone affette da queste patologie. Teci sta per: T=Terapia, una terapia che ha cura e si prende cura e che si distanzia un po’ dalle dottrine medico-scientifiche, che si interessano dell’umana guarigione, e si avvicina di più ad un’armonia spontanea ed emozionale che riesce a placare i cambiamenti di vita che la malattia di Alzheimer porta con sé. E=Espressiva, con riferimento a quelle terapie che intervengono a livello globale, riordinando le diverse aree funzionali. C= Corporea, perché ci relazioniamo con il corpo dei nostri pazienti ed ogni relazione terapeutica si costruisce in un incontro tra due o più corpi in cui emergono prepotenti elementi come fiducia, alleanza, confidenza, intimità, affetto, emozioni. I= Integrata, perché prevede l’applicazione di più discipline che sono state utilizzate all’interno dello Spazio Al.Pa.De. per offrire al paziente un confortevole stato di benessere, fisico, emotivo, relazionale, senza tralasciare l’aspetto della stimolazione cognitiva, allontanandolo così dall’idea della malattia e del considerarsi oramai inutile».
«Teci favorisce il risveglio della memoria corporea dei pazienti con malattia di Alzheimer o altre demenze – ha proseguito la dottoressa Sodano – attraverso un approccio che tiene conto dei gesti, del vissuto sensoriale, emotivo, affettivo e relazionale custodito nel corpo dei pazienti. Il suo elemento di contenimento naturale è la musica, lontano dagli usuali metodi di limitazione e dai farmaci che sedano la libera espressione degli impulsi emotivi del paziente e grazie alla quale anche un disturbo del comportamento può trasformarsi in una danza. Non si tratta però di una musica qualsiasi. Teci porta con sé un corredo musicale di armonie composte dal musicista, psicologo Andrea Galiano e che appartengono al progetto “Alzh 432 Hz”, musiche che, accordate su tale frequenza, inducono naturalmente onde cerebrali di tipo alfa che, grazie alla produzione di serotonina, donano ai pazienti un profondo senso di rilassamento».
Nel campo delle terapie non farmacologiche ed a-specifiche la Terapia espressiva corporea integrata è unica nel suo genere. In Italia la letteratura scientifica in materia di approccio corporeo rivolto a persone affette da malattia d’Alzheimer o altre demenze è scarsa se non addirittura assente. Molti sono i contributi in cui si parla dei benefici che la musicoterapia o l’arteterapia apportano ai malati con malattie dementigene, ma non c’è traccia di lavori applicativi e sperimentali in cui viene presa in considerazione la terapia corporea applicata a pazienti con Alzheimer.
Da Catanzaro, dunque, giunge l’eco di una metodologia del tutto innovativa nel campo della cura delle demenze. Una metodologia che in occasione del convegno organizzato da Anaste Calabria ha retto in maniera eccellente il confronto con altre terapie di considerevole importanza.

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