Una città pulita, spazi di intrattenimento, aree di gioco senza il problema delle auto, sostegno alle famiglie, domande sul terzo settore e diritti: queste alcune delle questioni poste da bambini e ragazzi all’incontro dei giorni scorsi, ‘Aspettando la giornata mondiale dedicata all’infanzia e all’adolescenza’. Le domande sono state fatte a Marco Polimeni, presidente del consiglio comunale di Catanzaro. L’appuntamento ha compreso anche laboratori espressivi e animazione.
L’evento, che ha reso protagonisti i minori, è stato organizzato dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei diritti del minore, in collaborazione con l’istituto De Nobili, diretto da Susanna Mustari, il Convitto Galluppi, diretto da Amelia Roberto, e l’istituto comprensivo Pascoli Aldisio, diretto da Lidia Elia.
Gli studenti sono stati chiamati a riflettere sulla Convenzione dei diritti del fanciullo dell’ONU e sui diritti naturali rielaborati da Gianfranco Zavalloni. I laboratori sono stati curati dai volontari dell’associazione e Rita Giroldini e Salvatore Capalbo per il Galluppi, e Bonapace e Annamaria Bova per la Pascoli-Aldisio. Le studentesse dell’istituto De Nobili, guidate dalla professoressa Bruna Badolato, oltre all’attività sui diritti, stanno partecipando al progetto di alternanza scuola-lavoro.
I bambini hanno recitato poesie e condiviso riflessioni e domande, inoltre i lavori realizzati nei laboratori sono stati esposti. I ragazzi hanno rivolto le loro domande a Marco Polimeni. Tra gli argomenti trattati, anche le cooperative di tipo B e la figura del mediatore culturale.
All’incontro, moderato da Rita Paonessa, sono intervenuti anche Daniela Fulciniti, presidente dell’associazione, Giancarlo Rossi e Filomena Monica Paone, soci volontari della stessa.
“Non abbiamo grandi mezzi finanziari e apparati nazionali, ma noi a Catanzaro ci siamo, per i bambini e i ragazzi”, ha evidenziato Daniela Fulciniti. “Di solito noi adulti ci occupiamo dei minori in pochi momenti della nostra vita, diciamo che saranno la società di domani e dimentichiamo che fanno parte della società di oggi – ha aggiunto – non preoccupiamoci di loro soltanto quando soffrono, ma cerchiamo di prevenire le sofferenze”.