In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 30 novembre alle ore 9, presso l’auditorium “Scopelliti” del Liceo delle Scienze Umane “Enrico Fermi” del quartiere Lido di Catanzaro, si svolgerà l’evento la “Libertà non si tratta”.
L’appuntamento, promosso da Fondazione Città Solidale Onlus, intende sensibilizzare gli studenti sul fenomeno della violenza di genere, per favorire un nuovo atteggiamento culturale ed umano che sposi nel profondo, e non solo superficialmente, il concetto di “parità” e la cultura della non violenza.
Fondazione Città Solidale da anni interviene in questa città contro le discriminazioni di genere, attraverso il Centro Aiuto Donna, il Centro di accoglienza il Rosa e Azzurro per donne e bambini vittime di violenza ed il progetto INCIPIT, finalizzato alla protezione ed inclusione sociale delle vittime di tratta.
A fronte di tali esperienze, è emersa sempre più chiaramente l’esigenza di combattere il fenomeno, non solo intervenendo a posteriori, cioè fornendo un sostegno alle vittime della violenza, ma anche avviando una indispensabile attività di prevenzione soprattutto nelle scuole, intese come luoghi primari di cultura e formazione.
Negli ultimi dieci anni, le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Ai femminicidi poi, che sono la punta dell’iceberg, si aggiungono violenze quotidiane che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare altre vittime. Altro punto importante rilevato è l’aumento della violenza assistita, ovvero la violenza vissuta indirettamente dai figli delle donne che subiscono maltrattamenti in casa.
A tali dati va aggiunto inoltre il fenomeno della tratta degli esseri umani, che è tragicamente ed indissolubilmente legato allo sfruttamento sessuale e che, a sua volta, è legato alla violenza di genere, dal momento che la quasi totalità delle persone che si prostituiscono sono donne.
L’entità del fenomeno evidenzia, dunque, la necessità di informare e sensibilizzare in modo diffuso ed adeguato soprattutto le nuove generazioni, per renderle più capaci di riconoscere, affrontare e fronteggiare ogni forma di violenza e per prevenire il riprodursi di modelli comportamentali violenti.
Delle proiezioni video correderanno una serie di interventi mirati a mettere in luce le metodologie e le procedure di messa in protezione di coloro che subiscono violenze, focalizzando l’attenzione sugli strumenti che rafforzano i percorsi di libertà e di autodeterminazione delle donne.
Rispetto a quest’ultimo punto, l’evento vuole lanciare un messaggio di speranza per il futuro, per far comprendere che dal tunnel della sopraffazione e dello sfruttamento è possibile uscire più forti e consapevoli di prima, trovando il coraggio di ribellarsi e denunciare. Inoltre l’iniziativa si auspica che, attraverso tale intervento, gli studenti possano contribuire a diffondere anche tra gli adulti di riferimento una coscienza critica, da cui deve prendere avvio una nuova rivoluzione in grado di generare la cultura del rispetto reciproco fra i generi.