È stato firmato il 28 novembre scorso dal Sottosegretario di Stato al Lavoro, on. Luigi Bobba, l’accordo tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), l’Agenzia del Demanio e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), per destinare agli Enti del Terzo Settore beni immobili pubblici inutilizzati e i beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata, da utilizzare esclusivamente per lo svolgimento delle attività di interesse generale previste dal Codice del Terzo Settore.
Si tratta di una delle novità previste dalla recente riforma del Terzo Settore che individua un “Social Bonus” per gli Enti che abbiano presentato al Ministero del Lavoro un progetto per sostenere il recupero di tali beni.
A tal fine, gli Enti devono predisporre progetti destinati alla riqualificazione di aree degradate, al miglioramento del contesto urbano e sociale, all’incentivazione di iniziative di legalità e all’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, così come indicato nel Codice del Terzo Settore.
Il Sottosegretario Bobba ha dichiarato: “Il Protocollo rappresenta solo il primo atto, da cui prenderà il via una fattiva collaborazione tra le Istituzioni coinvolte. Relativamente ai beni dello Stato inutilizzati, si ipotizza che il bacino da cui attingere si aggiri intorno al migliaio di immobili, per una superficie di oltre 600mila metri quadrati a cui, potenzialmente, si aggiunge tutto il patrimonio di beni pubblici di proprietà degli Enti locali e degli altri soggetti pubblici. Un’organizzazione del Terzo Settore, che abbia presentato un progetto al Ministero e che riceva in comodato gratuito, per un determinato numero di anni, un bene pubblico, mette in moto un percorso virtuoso. L’immobile, infatti, potrà essere restaurato e utilizzato per un’attività di interesse generale. Le donazioni e le erogazioni liberali raccolte per coprire i costi di tali operazioni godranno, inoltre, di un incentivo fiscale del 65% per le persone fisiche e del 50% per le persone giuridiche. Con tali progetti gli ETS concorreranno, quindi, alla valorizzazione e allo sviluppo di attività ad alto valore sociale”.