Il 6 dicembre, alle ore 17.00, presso la sede UNITER di Lamezia Terme, si terrà la presentazione del libro “Il Valzer Ferramonti. Suoni e voci da un Campo di Internamento Fascista”, della musicologa Paola Testa. Una storia italiana, ma soprattutto calabrese che ha visto come protagonista il Campo Ferramonti di Tarsia, il più grande campo di internamento fascista. Sorse in Calabria nel 1940 e numerosi ebrei stranieri vi furono internati, sottoposti ai controlli di polizia e della milizia fascista.
Edificato su una zona paludosa e malarica, delimitato dal filo spinato, le condizioni di vita al suo interno furono molto difficili, ma nulla di ciò che stava accadendo nei campi di concentramento nazisti accadde a Ferramonti. Ciò fu possibile grazie al buon senso del direttore del campo Paolo Salvatore, all’opera di Padre Callisto Lopinot, all’intelligenza e alla collaborazione degli ebrei. Al centro della vita quotidiana a Ferramonti, la musica. Numerosi furono i musicisti internati i quali, grazie agli strumenti musicali che arrivarono nel campo, diedero vita ad una vera e propria attività musicale che si sarebbe protratta fino alla chiusura definitiva di Ferramonti. Come può essere possibile che in un campo di internamento si potesse fare musica? Da dove arrivarono gli strumenti musicali? Che repertorio eseguivano gli ebrei internati? A questi interrogativi e a molti altri risponde il presente libro, raccogliendo in un unico volume, per la prima volta, documenti e testimonianze riguardanti l’attività musicale svoltasi nel campo di Ferramonti di Tarsia.
L’autrice è la lametina Paola Testa, docente di arpa e musica presso scuole e licei musicali. Tiene numerosi concerti solistici, cameristici ed orchestrali. All’attività musicale e di insegnamento affianca la ricerca storica e musicologica.