All’interno dello Spazio Al.Pa.De. del centro Diurno gestito dalla Ra.Gi. Onlus, situato a Catanzaro, in viale Magna Grecia, ha fatto il suo ingresso un nuovo terapeuta, un Labrador di nome Lady che, guidato da Manuela Reverso, psicologa clinica esperta in interventi assistiti con gli animali, darà vita a delle sedute di Pet Therapy rivolte agli ospiti del Centro.
Un percorso, quello intrapreso mediante l’attivazione di sedute quotidiane di Pet Therapy, che è perfettamente in linea con l’approccio multidisciplinare di Teci, il metodo di cura delle demenze applicato all’interno del Centro Diurno ed ideato da Elena Sodano, responsabile della struttura ed autrice del volume “Il Corpo nella Demenza” (Maggioli Sanità, 2017), che prevede la stimolazione delle aree del cervello non danneggiate dalla patologia mediante un approccio prettamente corporeo, relazionale, emotivo, senza tralasciare la stimolazione cognitiva.
Come spiega la Reverso, «la Pet Therapy, che affianca le terapie tradizionali, ma che in alcuni casi può risultare anche molto più efficace di queste ultime, fornisce ai pazienti stimoli dal punto di vista relazionale, emozionale, sociale e motorio. In patologie come l’autismo o nello specifico, con le demenze, è possibile instaurare una relazione tra l’animale ed il paziente che non è più in grado di comunicare in modo convenzionale. Questo avviene perché, nonostante la malattia, è ancora possibile raggiungere queste persone a livello emozionale e gli animali sono capaci di relazionarsi proprio mediante questo approccio».
«Tutto questo avviene con estrema semplicità, in quanto anche la semplice osservazione dell’animale, da parte dei pazienti, costituisce già un potente anti stress. Gli studi in materia – prosegue la Reverso – hanno dimostrato come la relazione con l’animale favorisca un notevole abbassamento del livello di cortisolo, l’ormone dello stress. Durante le sedute vengono proposte attività semplici, ma di grande valenza terapeutica. Ad esempio, l’azione di spazzolare il cane ha il potere di alzare il senso di autostima del paziente, che si sente ancora capace di prendersi cura di un altro essere vivente, anche il gesto di dar da mangiare all’animale rimanda al primordiale istinto del prendersi cura ed ha una forte valenza emotiva. Mentre il gesto di condurre il cane a spasso, oltre ad avere una ricaduta positiva sull’autostima, ha anche una valenza dal punto di vista motorio».
«Inoltre – prosegue l’esperta – non bisogna trascurare il fatto che il cane alza il livello di buonumore nei pazienti e riesce ad attirare anche l’attenzione dei più restii, riuscendo facilmente a coinvolgerli nell’attività».
Manuela Reverso e il suo labrador Lady sono ormai parte dello staff specializzato del Centro Diurno Spazio Al.Pa.De., in quanto anche la Pet Therapy, come le altre tipologie di terapie non farmacologiche, ha bisogno di continuità per essere efficace.