Il 12 maggio scorso, nell’Ostello della Gioventù di Miglierina, in provincia di Catanzaro, si è tenuto il convegno dal titolo “Uniti con responsabilità, con consapevolezza, con fiducia, con gli altri”, organizzato dall’associazione di promozione sociale “Astarte”, in collaborazione con il Comune di Miglierina e l’Ordine degli Assistenti sociali della Calabria. Durante l’evento formativo sono state illustrate alcune buone prassi sociali, educative e culturali attuate nel territorio di Catanzaro per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.
Ad aprire i lavori e a dare il benvenuto ai partecipanti è statoil sindaco di Miglierina, Pietro Hiram Guzzi, il quale ha mostrato soddisfazione e gratitudine per l’organizzazione dell’evento in un locale messo a disposizione dal Comune. Miglierina è un Comune ospitale, che crede nei progetti di Astarte, avendo permesso, infatti, la realizzazione del Rifugio di Astarte in uno dei locali a propria disposizione.
È intervenuta, poi, la presidente dell’associazione Astarte, Maria Grazia Muri, che ha presentato i dati relativi alle donne accolte nella Casa Rifugio “Rifugio di Astarte” collocata nel Comune di Miglierina ed inaugurata nel febbraio 2017. Si è ritenuto importante raccogliere questi dati perché si abbia un’idea della mole di lavoro che l’associazione ASTARTE sta facendo per costruire, attraverso una nuova metodologia operativa (S.O.S. ASTARTE DONNA), percorsi di autonomia e di uscita dalla violenza con le donne che si rivolgono per chiedere aiuto. La Muri ha messo in evidenza l’importanza del lavoro di rete e della sinergia tra i vari attori coinvolti nella lotta contro la violenza di genere.
A rappresentare la Chiesa Valdese è stato il pastore Jens Hansen, che ha ricordato che il progetto SOS Astarte Donna, e poi anche il Rifugio, sono stati finanziati con i fondi dell’8 x 1000 della Tavola Valdese, che ha stanziato circa 40.000 a favore dell’Associazione.
In occasione dei saluti delle autorità ha preso la parola Danilo Ferrara, presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali della Calabria, il quale ha posto l’attenzione sulla necessità di reperire strumenti per fronteggiare il fenomeno, ed ha inoltre puntualizzato l’importanza della sicurezza sul lavoro degli Assistenti Sociali, spesso vittime di aggressione durante lo svolgimento dell’attività professionale.
La prima relazione è stata quella di Marzia Bruno, sociologa, la quale ha parlato della violenza di genere intesa come problema culturale, specificando come i cambiamenti sociali e culturali abbiano influenzato le relazioni tra uomo e donna.
Peppino Masciari, Direttore Medicina d’urgenza e accettazione del nosocomio, il quale ha messo in evidenza la necessità di un approccio multidisciplinare nella gestione del “Percorso Rosa” in ospedale, e di una continua formazione da parte degli operatori, finalizzata a riconoscere le situazioni di violenza e a saperle gestire.
Presenti tra i relatori anche alcuni esponenti delle Forze dell’Ordine, quali l’assistente capo della Questura Vincenzo Varano, e il tenente Maria Rosa D’Antuono in rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri, la quale ha parlato della propria esperienza e del contatto diretto che ha con le donne vittime, che spesso tendono a giustificare il comportamento del carnefice. Ha preso, poi, la parola Antonio Magisano, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Marcellinara, che ha illustrato alcuni casi seguiti in collaborazione con l’Associazione, evidenziando l’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione sulla tematica, specie nelle scuole.
A seguire le relazioni di Corrado Cubellotti, Sostituto Procuratore di Catanzaro, che ha spiegato i passi in avanti fatti dal legislatore negli ultimi anni per fronteggiare il problema; di Vittoria Froiio, psicologa di Astarte, la quale ha spiegato quanto la dipendenza affettiva influisca sulla decisione di tante donne di non ribellarsi e di accettare la propria di condizione di vittime; e l’avvocato Elvira Iaccino, referente dell’Associazione Libera, con la quale Astarte ha condiviso alcune manifestazioni culturali. L’avvocato ha parlato della violenza di genere inquadrandola in un contesto più ampio, quello della criminalità organizzata, nella quale ancora di più le donne sono considerate in una posizione di subalternità rispetto all’uomo.
La prima sessione dell’evento formativo è stata moderata da Federica Rita Tedesco, assistente sociale e operatrice dell’Associazione Astarte.
Nella seconda parte,dedicata alle buone prassi promosse nel territorio catanzarese, hanno preso la parolaLina Pingitore, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Miglierina, che ha ribadito l’importanza del lavoro di rete tra i servizi territoriali; la giornalista Donatella Soluri; Elena Morano Cinque, che ha raccontato la propria esperienza in qualità di Consigliera di parità della Provincia di Catanzaro, soffermandosi sul risultato positivo raggiunto grazie alla istituzione del Percorso Rosa Bianca, e Isolina Mantelli,Presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, che ha posto l’attenzione sulle difficoltà che emergono nella gestione dei centri antiviolenza in Calabria.
A testimoniare l’importanza di un percorso di riabilitazione per gli uomini violenti sono stati la pedagogista Cristina Marino e l’avvocato Pietro Marino di Spazio Ascolto Maltrattanti (SAM), i quali hanno permesso la riflessione sulla necessità di non trascurare l’autore del reato, che deve avere la possibilità di essere rieducato.
Infine sono intervenute Sara Scerbo Rombiolo, coordinatrice dello Sprar “Terre Sorelle “ della Cooperativa sociale “ Il Delta”, e l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Angela Robbe, la quale ha messo in rilievo i punti di forza e i punti di debolezza del Welfare calabrese, sottolineando la necessità di politiche sociali mirate alla tutela delle donne e alla promozione delle pari opportunità.
La seconda sessione è stata moderata da Vittoria La Grotteria, operatrice dell’associazione Astarte.