In data 5 giugno u.s. ha avuto luogo a Vibo Valentia, nella cornice del PalaValentia, la premiazione della quarta edizione di “Ciak… un processo simulato per evitare un vero processo”, un progetto ideato e organizzato dal Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, in sinergia con altre Istituzioni e Enti pubblici e privati.
Quest’anno hanno aderito ben 79 scuole ed il progetto si è articolato in quattro fasi, culminando, come momento centrale, nella simulazione di un processo penale minorile, con la rappresentazione – della sua tecnica e delle effettive regole processuali – in aule di giustizia vere e proprie. I ragazzi hanno partecipato in veste di attori con la collaborazione, la supervisione e la presenza di giudici togati, onorari, avvocati e personale esperto in tematiche psicologiche e sociali.
“Ciak” è difatti diventato impegno effettivo e costante di formatori, di avvocati, delle camere minorili di Catanzaro, Cosenza e Lamezia Terme, del Centro Calabrese di Solidarietà, di magistrati, di cancellieri, di funzionari, di giudici onorari del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro che – ogni settimana e per mesi – hanno accompagnato i ragazzi nelle fasi della simulazione e in quelle precedenti della formazione.
Durante la formazione sono stati trattati temi di grande attualità che – oltretutto – rappresentano parte delle reali situazioni processuali a carico di imputati minorenni, si è dibattuto di reati in materia di stupefacenti, di violenza, di bullismo e, in particolare, della recente Legge 71 del 29 Maggio 2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyber bullismo”. Si è discusso anche degli effetti nefasti che la droga causa ad un soggetto ancora in fase di crescita, quale un minorenne.
I ragazzi hanno partecipato in maniera attiva, interagendo con i formatori con interesse e curiosità e, auspicabilmente, hanno derivato dal dialogo maggiore consapevolezza dei temi trattati.
All’evento finale, sono intervenuti circa duemila degli studenti che nel corso dell’anno scolastico hanno preso parte alle varie fasi del percorso educativo.
La risposta positiva e l’entusiasmo, oltre all’aumento considerevole delle adesioni, hanno indotto la macchina organizzativa a dare una veste giuridica al progetto “Ciak”, per meglio gestire la realizzazione puntuale di ogni fase e per garantire protezione e continuità anche per gli anni che verranno.
A tal proposito è stata costituita un’associazione denominata “Ciak…formazione e legalità”, si tratta di un’associazione senza fini di lucro che si adopera per la promozione e la tutela dei diritti dei minori di età. Lo scopo associativo è difatti teso a promuovere progetti e percorsi educativi, a sensibilizzare i giovani, gli studenti di ogni ordine e grado, sui temi della legalità, della giustizia e della democrazia, anche attraverso la simulazione del processo penale minorile.
“Abbiamo avuto una risposta assolutamente positiva e questo ci riempie di orgoglio e di voglia di continuare – sottolinea Roberta Mallamaci, neoeletta presidente dell’associazione “Ciak Formazione e Legalità”. La nostra Associazione è stata fortemente voluta da tutti quelli che hanno dato un contributo al progetto e l’auspicio è di realizzare dati ancor più significativi in termini di adesione, partecipata e condivisa. Il nostro territorio ha bisogno di progetti che volgano verso azioni concrete di tale portata. Dall’analisi dei risultati di quattro anni, è un dato ormai certo che “Ciak” abbia avuto – ed avrà – un profilo di grande utilità e sia indubbiamente da considerare strumento prezioso, atto a sensibilizzare i ragazzi su temi importanti quali quelli della legalità, della democrazia e della giustizia, potendo contare anche sulla professionalità dei diversi formatori, in grado riempire questi principi di significato concreto. L’Associazione si propone di continuare, in un’azione sinergica con tutti quanti hanno già sostenuto il progetto e con chi vorrà avvicinarsi per la prima volta, a sensibilizzare i ragazzi su tematiche delicate che, apprese e discusse in via preventiva, possono evitare l’ingresso dei minori di età nel circuito penale minorile o, almeno, lenire gli effetti di condotte antigiuridiche”
Durante la giornata conclusiva, moderata dal Presidente f.f. del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, Luciano Trovato, dopo i saluti del Prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino, del Prefetto vicario di Vibo Valentia Eugenio Pitaro, dell’Assessore Regionale Angela Robbe, del Presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria Roberto Di Bella e del Garante regionale per l’Infanzia e per l’Adolescenza, sono state premiate le 25 scuole che hanno mostrato una particolare sensibilità verso le tematiche trattate e sono stati consegnati assegni alle scuole che hanno realizzato i migliori progetti multimediali, degli importi di 200€ ai terzi classificati, 300€ ai secondi e 500€ ai primi classificati, utili per l’acquisto di materiale scolastico.
In particolare sono state premiate per le scuole secondarie di primo grado l’I.C. “Don Milani” di Catanzaro (terzo classificato), l’I.C. Statale di Cerisano (secondo classificato), l’I.C. di Filadelfia (primo classificato) mentre, tra le scuole secondarie di secondo grado i premi sono andati all’Istituto d’Istruzione Superiore di San Giovanni in Fiore (terzo classificato), al Liceo scientifico “Pitagora” di Rende (secondo classificato), al Liceo Artistico “A. Alfano” di Castrovillari (primo classificato). Circa 400 studenti hanno inoltre ricevuto un piccolo braccialetto-penna usb come riconoscimento individuale per l’impegno e la capacità manifestati nel corso delle simulazioni svolte all’interno dei vari Tribunali calabresi.
Inoltre 5 istituti scolastici, 4 docenti e 2 genitori hanno ricevuto una menzione speciale per essersi distinti per particolare attenzione, sensibilità ed impegno mostrati.
Il progetto, articolato durante l’intero anno scolastico, si è svolto grazie alla collaborazione tra il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro e l’Ufficio Scolastico Regionale, e grazie ad enti promotori quali il Centro Calabrese di Solidarietà, la Regione Calabria, la Fondazione Carical, il Corecom Calabria, il Comune di Mirto Crosia, il Garante regionale per l’infanzia e per l’adolescenza, l’Associazione Nazionale Magistrati sezione Catanzaro, l’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia, l’Unione Nazionale Camere Minorili e straordinario è stato l’apporto delle Camere minorili di Cosenza, Catanzaro e Lamezia Terme, della la Procura della Repubblica presso il TM di CZ nonché dei Tribunali Ordinari di Catanzaro, Cosenza, Lamezia Terme, Locri, Paola, Castrovillari e Lamezia Terme, dei Tribunali per i Minorenni di Catanzaro e di Reggio Calabria che hanno, fra l’altro, ospitato i ragazzi durante le fasi della simulazione.
Tema centrale del processo simulato è stato,
in questa quarta edizione, il cyberbullismo a cui è stato dedicato il copione più importante del progetto. La vicenda di Gaia, una ragazza vittima di cyberbullismo, è diventata l’occasione per avvicinare gli studenti non solo alle principali tematiche del diritto penale minorile, ma anche per indurre i giovani a riflettere sul pericolo dell’utilizzo non corretto dei più diffusi strumenti di comunicazione social (WhatsApp e Facebook) e su temi più generali quali l’amore, l’amicizia, la socializzazione e il perdono, argomenti centrali per i ragazzi in fase di crescita.