I primi due dei tre campiscuola per ragazzi di Protezione Civile, promossi dal Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, hanno “smontato” le tende. Sia sulle colline di Carlopoli che di Cortale l’esperienza dei quattro giorni, vissuta all’insegna di simulazioni, prove pratiche e grandi emozioni, difficilmente replicabili in altri contesti, si è conclusa domenica, in contemporanea, tra il rammarico di chi sarebbe voluto rimanere e la volontà sempre più blanda di far ritorno a casa.
L’impatto del primo giorno, con ragazzi mai visti prima con i quali condividere il posto in tenda, le file per andare in bagno ed a pranzo, ed i vari compiti assegnati – primo fra tutti tenere in ordine gli spazi comuni come segno di rispetto nei confronti degli altri – che nei giovanissimi partecipanti più sensibili aveva generato un sentimento di nostalgia nei riguardi dei genitori e della solita tranquillità domestica, ha lasciato il posto ad un senso di vuoto che la vista del campo smontato ha fatto sempre più emergere.
Per quattro giorni, tra i pini della Villa Comunale a Carlopoli, e lo spazio attrezzato del Campo Comunale di Cortale, i ragazzi tra gli 11 ed i 14 anni hanno avuto la loro casa, a stretto contatto con i volontari delle associazioni di Protezione Civile coinvolte (Gruppo Comunale, Radio Club Lamezia, Diavoli Rossi di Tiriolo a Carlopoli; Prociv di Cortale, di Girifalco, di Palermiti e Rocca Nucifera a Cortale), per il terzo anno di fila, nel progetto “Insieme è meglio” sostenuto dal CSV di Catanzaro, in collaborazione con l’Unità Operativa della Protezione Civile della Regione Calabria e l’Esercito Calabria. Lì hanno appreso l’importanza dei piani comunali per la gestione delle emergenze; hanno compreso, dalla viva voce di esperti del settore, quanto sia geologicamente fragile ed esposto ad eventi tellurici imprevedibili il territorio calabrese, e quanto sia difficile mantenere i nervi saldi e fare squadra quando si tratta di salvare una vita umana nel più breve tempo possibile.
Le prove pratiche sono state quelle che hanno maggiormente catturato la loro attenzione, dovendo dividersi i vari compiti come componenti di un simulato “COC” (Centro Operativo Comunale) dal quale gestire con comandi radio le operazioni sul territorio; come addetti (con tanto di divisa e di accorgimenti necessari) allo spegnimento degli incendi o come esperti di primo soccorso che hanno appreso dai volontari della Croce Rossa le manovre salvavita BLSD in caso di arresto cardiaco.
Nel mentre i momenti di convivialità tra volontari e partecipanti, le lunghe chiacchierate notturne, con lo sguardo rivolto verso la luna attraverso l’oblò della tenda di Protezione Civile attrezzata, le “sveglie” al mattino presto al ritmo dell’“Inno di Mameli” e, nella giornata conclusiva, i “gavettoni” in bagno al momento dei saluti. Il fatto poi che solo all’ultimo siano tornati in possesso dei loro cellulari – utilizzati per pochi minuti al giorno per sentire mamma e papà – non ha restituito l’entusiasmo che il ritorno a casa avrebbe potuto suscitare: “A dire la verità il cellulare non mi è mancato per niente – è stato il commento della piccola Asia, in attesa dei genitori ma con lo sguardo rivolto al campo di Cortale ormai sgombro – Avrei voluto rimanere qui qualche altro giorno, è stato tutto molto divertente.
Mi è piaciuta molto la prova di spegnimento dell’incendio, mi sono sentita davvero utile alla comunità”. Asia non sa se un giorno diventerà una volontaria della Protezione Civile, è ancora presto per capirlo, ma consiglierebbe alle sue amiche di fare la stessa esperienza, che di certo non è una vacanza, ma qualcosa di più: “Solo la prima notte ho avuto paura di dormire in tenda – ha continuato- Sono terrorizzata dai ragni, ho temuto di ritrovarmeli sulla brandina, ma poi non ci ho pensato più. Mi dispiace davvero andarmene ora”. Asia e tutti gli altri hanno ricevuto l’attestato di partecipazione al campo direttamente dalle mani del presidente del CSV di Catanzaro, Luigi Cuomo, e dei vari responsabili delle associazioni: ma a suggello dell’esperienza appena conclusa (il prossimo campo prenderà il via il 12 luglio a Sellia Superiore) si porteranno un bagaglio di conoscenze in più ed un’attenzione verso l’altro ed il territorio che forse prima non avevano.