La presentazione del libro di Luana Maurotti all’Associazione per i Diritti degli Anziani (Ada) martedì scorso aveva un sottotitolo: “la vita è bella”. La presidente Francesca Migliarese, infatti, aveva invitato Luana Maurotti, autrice del libro “A spasso con il lupo”, edito da Rubbettino e giunto alla seconda ristampa, affinché dalle sue parole cariche di speranza le socie e volontarie dell’associazione traessero la forza per superare le difficoltà quotidiane.
E così è stato: l’entusiasmo e la vitalità che Luana è capace di trasmettere, nonostante la fase attiva del Lupus da cui è affetta da venti anni, investono come un fiume in piena chiunque si ritrovi ad ascoltarla. Dalla presentazione inaugurale, avvenuta al Salone del Libro di Torino lo scorso anno, il suo libro di medicina narrativa è stato oggetto di riflessione e dibattiti in tutta Italia, con il supporto del Gruppo Les Italiano: Luana, infatti, con la descrizione della sua malattia, difficile da identificare sin dal suo esordio, ha raggiunto tante “lupette” di ogni parte d’Italia e le ha spinte a non nascondersi, ma anzi a ritrovarsi per superare lo stato di isolamento in cui il Lupus può costringere. “Io non sono la mia malattia – ha esordito così Luana all’Ada – Ho preso una freccia in pieno al momento in cui mi sono ammalata, e non penso minimamente a scagliarmene una seconda da sola, qualora mi chiudessi in me stessa ed aspettassi l’evolversi dalla malattia. La vita è bella nonostante tutto, ed io ho imparato ad assaporarne ogni istante”. Il caffè con le amiche, la passeggiata sul lungomare e le ore impiegate a studiare (nel frattempo si è laureata in Sociologia) e a fare volontariato rappresentano per Luana un dono prezioso quando ci si ritrova a dover fare i conti con la precarietà. Il lupus aggredisce organi, pelle e tessuti quando uno non se l’aspetta, ragion per cui vivere intensamente ogni istante senza lamentele inutili è quanto di meglio e salutare si possa fare per salvaguardare il proprio equilibrio psichico. Luana nel suo libro si racconta, ma invita anche i medici ad avere cura della persona, e non solo della malattia. Ed invita le persone che le fanno domande ad apprezzare quello che hanno, per quanto “imperfetto” sia.
Ufficio stampa CSV Catanzaro